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mercoledì 24 Aprile 2024
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    “Cerchiamo un contatto per spiegare i disagi dei cittadini e capire se si possono ripensare certe scelte”

    SAN CASCIANO – La chiusura improvvisa del negozio Vodafone di San Casciano, in via del Cassero (clicca qui per leggere l'articolo), che sta registrando tantissime proteste da parte dei cittadini sancascianesi, è stata affrontata anche in palazzo comunale.

     

    "Ho incontrato la titolare del negozio – dice il sindaco Massimiliano Pescini – che ci ha raccontato di come siano stati chiusi molti punti vendita in tutta la città metropolitana di Firenze e in tutta la Toscana".

     

    Nessuna volontà di intromissione nella libertà di fare impresa, ci mancherebbe, ma la volontà di capire fino in fondo perché la comunità di San Casciano si è trovata, all'improvvviso, senza un servizio. E perché due persone hanno perso, repentinamente, il loro posto di lavoro.

     

    "Dalla versione dei fatti che abbiamo ascoltato insieme all'assessore Elisabetta Masti – precisa Pescini – e che vorremmo verificare con quella del gestore, la chiusura del punto Vodafone di San Casciano risulta difficilmente comprensibile da molti punti di vista".

     

    "Da quello che abbiamo appreso il nostro negozio aveva senz'altro un'attività positiva dal lato economico e dei numeri di clienti – ricorda il sindaco – non era certo una zavorra, perciò le ragioni di certe scelte davvero si fatica a capirle".

     

    "Stiamo cercando – annuncia – come amministrazione, un contatto con Vodafone per spiegare i disagi della cittadinanza, e capire se vi siano margini operativi perché possa essere trovata una soluzione, ascoltando a facendoci ascoltare, naturalmente tenendo che le leggi del mercato, scritte e non scritte, non le determina coattivamente un ente locale".

     

    "Visti i modi e i tempi nei quali si è presa una decisione come questa – dice realisticamente – non mi faccio certo troppe illusioni, ma almeno vogliamo provare a farci interpreti dello scontento di molti utenti di un servizio, come quello di telefonia mobile, che comunque riveste in parte anche il carattere di un servizio pubblico".

     

    "Non ci facciamo illusioni ripeto – conclude Pescini – ma vogliamo esprimere con la necessaria forza il nostro disappunto, che è quello dei rappresentanti di una comunità e delle sue esigenze. Lo facciamo qui e lo faremo attraverso i canali che riusciremo a percorrere, tenendo conto che non abbiamo strumenti per far tornare indietro un'impresa dalle sue decisioni, ma che abbiamo il diritto di chiedere spiegazioni".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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