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venerdì 19 Aprile 2024
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    La serata dedicata ai ragazzi del “Barrino”: le storie del passato, i personaggi, i colori bianco e rosso…

    BARBERINO VAL D'ELSA – La nostalgia per i mitici anni Settanta di Barberino Val d’Elsa e, al tempo stesso, la felicità di trovarsi di nuovo insieme si sono ben bilanciate nella fantastica serata di domenica 26 luglio in piazza Barberini.

     

    Dappertutto il bianco e il rosso, colori simbolo del Barrino: nelle bandiere appese, sui tavoli e… i vestiti dei commensali, presto divenuti mira degli schizzi d’acqua. In rievocazione degli indimenticabili gavettoni che i ragazzi del circolo erano soliti fare "sottochiesa".

     

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    CON GLI SCATTI DI MARIO FORCONI

     

    A deporre l’ascia dell’antica rivalità tra Tavarnelle e Barberino, i sindaci dei rispettivi paesi David Baroncelli e Giacomo Trentanovi siedono allo stesso tavolo. Uniti nella volontà di dare nuova vita al ridente borgo medievale.

     

    Tanti barberinesi e non solo, gustando lo squisito menù, rammentano le storie, i trofei di calcio e le amicizie che hanno legato la comunità grazie all’attività di un circolo, adesso a disposizione solo per eventi ed incontri, dove ciascuno si sentiva a casa.

     

    Ma tra il profumo dell’arrosto "girato", la proiezione di vecchie foto e la musica della Bandaccia, non manca il ricordo di coloro che non ci sono più.

     

    E, tra questi, in particolare Piero Zani: in suo onore la cerimonia con l’apposizione della targa.

     

    “Trasferito nella chiesa di San Bartolomeo di Barberino – inizia Bruno Capezzuoli, uno dei ragazzi del Barrino – qui don Roberto Manuelli ebbe come assistente e sacrestano Piero Zani, futuro punto di riferimento per noi”.

     

    “Dopo alcuni anni – racconta – nei locali sottostanti la chiesa, fu aperto un circolo parrocchiale. Frequentato all’inizio da settantenni, il Barrino divenne poi il luogo di ritrovo anche dei giovani: era l’unico circolo del paese”.

     

    “Nel 1973 fu organizzato il "Trofeo Luigi Cazzulo", torneo calcistico notturno di San Casciano – prosegue – E l’anno successivo formammo una squadra anche noi: si trattava di un’ulteriore occasione per stare insieme”.

     

    “L’unico senza sponsorizzazione – spiega Bruno, da quel momento pure giocatore – il "Football Club Barrino" si autofinanziava grazie a tornei di briscola e sottoscrizioni. Grande la mobilitazione della popolazione, necessaria in un secondo momento per ingaggiare calciatori veri e propri”.

     

    “La soddisfazione più bella – dice ancora – arrivò quando, nel girone eliminatorio del 1977, battemmo la squadra "Arredamenti Berti" di Tavarnelle, con cui c’era una forte rivalità: allora si sentiva molto il campanilismo”.

     

    “Durante i festeggiamenti – ricorda – alle quattro di notte, spargemmo un’enorme quantità di penne di pollo nelle principali vie e piazze di Tavarnelle. Divertiti al pensiero che poche ore dopo sarebbe stato "Lucianino" (Luciano Antonini), spazzino nonché allenatore dei "Berti", a raccoglierle”.

     

    “L’idea della cena – a parlare è Stefano Fusi, altro membro del circolo – nasce per festeggiare i quarant’anni (circa) dalla prima partita. E per presentare il libro "I ragazzi di’ Barrino", pubblicato da Nencini Editore con il patrocinio del Comune di Barberino”.

     

    “Costituita dal racconto degli episodi più significativi e da molte fotografie – spiega – la pubblicazione si pone l’obiettivo di descrivere lo spaccato degli anni Settanta, riportando quanto accadeva al Barrino”.

     

    “La vita del circolo – racconta Stefano con un po’ di nostalgia- era caratterizzata da momenti goliardici come gavettoni, giochi e scherzi. Ma anche da sentimenti di affetto e solidarietà: si parlava spesso dei nostri problemi”. 

     

    “L’aria che vi si respirava era diversa da quella degli altri circoli – dice ancora – perché mettevamo da parte le diversità politiche. E la scelta dei colori sociali, il bianco della Democrazia Cristiana e il rosso del Partito Comunista, ne è una chiara dimostrazione”. 

     

    Un ringraziamento speciale va alla Caritas Parrocchiale di Barberino, destinataria del ricavato della cena, la squadra Cinghialai e la Bandaccia per la collaborazione nella realizzazione dell’evento. E alla Banca di Cambiano e agli operatori economici di Barberino per il loro contributo.

    di Noemi Bartalesi

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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