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venerdì 19 Aprile 2024
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    Affreschi della chiesa di Linari, si apre una strada per riportarli a “casa”

    Il Comune avvia un percorso di collaborazione con la Soprintendenza per recuperare i prestigiosi pannelli

    LINARI (BARBERINO VAL D'ELSA) – L’anima artistica di Linari, legata all’antica chiesa posta sulla sommità del colle, ha buone speranze per tornare a casa.

     

    Non sono bastati i secoli o i numerosi assedi e saccheggi, avvenuti nel corso del tempo, l’abbandono delle campagne nel dopoguerra e i tentativi da parte dei privati di riqualificare il borgo, a cancellare Linari e la sua dignità dai luoghi e dalla memoria della campagna toscana.

     

    Sul pregio e sul valore storico-artistico del borgo, l’antica fortificazione e le sue affascinanti abitazioni medievali di colore rossastro, la giunta Trentanovi riaccende i riflettori.

     

    Perché, nonostante l’età, Linari una sua vita e una sua identità l’ha sempre avuta e mantenuta, anche in assenza degli abitanti nella parte storica del borgo.

     

    E adesso, mentre dalla sua sommità guarda fiero alle colline di tutto il Chianti e la Valdelsa, vuole riemergere attraverso il percorso di collaborazione che il Comune di Barberino Val d'Elsa ha attivato con la Soprintendenza per i beni storici e architettonici di Firenze.

     

    Il segno tangibile di un’operazione di recupero, valorizzazione e riqualificazione di parte del prestigioso patrimonio artistico conservato nella chiesa di Santa Maria a Linari, di proprietà del Comune.

    “Dopo vari incontri e sopralluoghi e grazie alla preziosa collaborazione dell’architetto Giorgio Elio Pappagallo della Soprintendenza – spiega l’assessore alla cultura dell’Unione comunale del Chianti Fiorentino Elena Borri – siamo riusciti ad ipotizzare una strada per riportare a casa i maestosi affreschi che arricchivano le pareti interne della chiesa, siamo venuti a conoscenza del fatto che tali opere, di valore inestimabile, sono in custodia presso un privato e in collaborazione con la Soprintendenza abbiamo attivato un percorso volto a recuperarle e a riportarle a Barberino e a renderle fruibili a visitatori e cittadini".

     

    "L’arte è l’anima – dice l'assessore – la culla dell’identità di una comunità, è la riscoperta e la conoscenze delle origini che ci fa persone e non individui. Pensiamo che nel valore di questa operazione risieda un notevole investimento per il futuro del nostro territorio, una volta recuperati gli affreschi stiamo valutando le sedi più idonee ad accogliere i pannelli considerate le grandi dimensioni”.

     

    Linari è un’antica fortificazione immersa tra le colline della Valdelsa di cui si ha memoria dal 1071.

     

    E’ stata abitata fino ad una quarantina di anni fa quando le famiglie residenti, una quarantina, decisero di emigrare verso i centri cittadini più vicini come Poggibonsi dove, sull’onda del boom economico degli anni ‘70, poter cogliere opportunità di lavoro diverse da quelle che offrivano la terra e la campagna.

     

    Da allora più nessuno ha fatto ritorno nel luogo natio. Ma la nostalgia ed il desiderio di poter continuare a respirare la vita di comunità, di sentirsi parte di una grande famiglia è riemerso negli ex abitanti.

     

    Qualcuno ricorda ancora che a Linari non mancava nulla in termini di servizi: c’erano il fornaio, il falegname, il lattaio, la scuola e tanti artigiani e agricoltori che animavano il borgo fuori e dentro le case.

     

    Un percorso e un rapporto incentrato sull’affetto da parte degli abitanti e testimoniato anche dalla costituzione di qualche anno fa dell’associazione Amici di Linari.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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