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sabato 20 Aprile 2024
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    Ponte Vespucci chiuso, per i pendolari del Chianti restano i disagi

    "Dopo 16 giorni di segnalazioni nulla è cambiato". Troppi i ritardi, continua la raccolta firme

    SAN CASCIANO – Il ponte Amerigo Vespucci è chiuso da 16 giorni e i pendolari del Chianti ne pagano tutte le conseguenze. Il "centro della rivolta" per i ritardi degli autobus e per i tempi di percorrenza dilatati è San Casciano, dove nei giorni scorsi è stato dato il via a una raccolta di firme, che ora prosegue anche sugli autobus.

     

    La chiusura del ponte da parte del Comune di Firenze ha fatto dirottare le corse verso piazza Stazione, via Valfonda, i mezzi pubblici diretti nel Chianti devono quindi fare il giro della Fortezza da Basso direzione ponte alla Vittoria.

     

    "Il gestore del trasporto pubblico locale forse in autonomia ha deciso di fare passare su via della Scala solo le corse di "pregio" verso Siena, Poggibonsi e Grosseto, e in questo modo tali corse mantengono pressappoco lo stesso orario non risentendo che minimamente dell'intralcio causato dalle verifiche della stabilità del ponte Vespucci", osserva Mauro Cresti, un lettore che per primo ha segnalato il disagio sulle pagine del Gazzettino del Chianti.

     

    "Tutte le corse per Greve, Impruneta, San Casciano, Mercatale, Cerbaia, Tavarnelle e Barberino Val d'Elsa invece allungano il tempo di viaggio, a seconda della fascia oraria dai 20 ai 40 minuti", continua il sancascianese. Il disagio accomuna studenti, lavoratori e cittadini che hanno segnalato al numero verde regionale il problema.

     

    Solo che a distanza di 16 giorni tutto tace e la situazione non è cambiata. Cresti si rivolge a questo punto al presidente e al delegato della viabilità della città metropolitana, ai sindaci dei Comuni di San Casciano, Tavarnelle, Barberino Val d'Elsa "direttamente sollecitati".

     

    Le istituzioni, in particolare i Comuni di San Casciano e Barberino Val d'Elsa, nei giorni scorsi avevano comunque risposto a Cresti, spiegando che "la situazione è stata affrontata preventivamente ad un tavolo con responsabili politici e tecnici della Città Metropolitana e del Comune di Firenze".

     

    "L'assessore alla viabilità del Comune di Firenze ha risposto scaricando sul gestore del Tpl la scelta mentre alle paline non si danno informazioni sulle modifiche agli orari. La gestione di questa emergenza di viabilità sta dimostrando – commenta Cresti – che ci sono passeggeri di serie A e passeggeri di serie B, che la zona sud di Firenze e il Chianti sono abbandonati al disagio; che nessuno degli attori deputati a gestire preventivamente e politicamente la cosa sa cosa dire; che nessuno ha verificato l'impatto di tale situazione, neppure a posteriori; che niente è stato fatto per cercare di spalmare, quantomeno, il disagio alternandolo sulle varie tratte".

     

    Conclude il cittadino: "L'evanescenza della Città Metropolitana su questo tema conferma la bontà di una riforma che ha cancellato la Provincia e le sue strutture di ogni tipo, tecniche e politiche".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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