SAN PANCRAZIO (SAN CASCIANO) – Dal mese di settembre, come comunicato durante l’assemblea del clero fiorentino, anche don Serge Jonas Omboni lascerà la Pieve di San Pancrazio, nonostante sia stato breve il tempo di permanenza. La sua nuova destinazione è Montelupo Fiorentino.
La notizia del suo trasferimento non è stata presa bene dalla maggioranza degli abitanti della frazione: pochi giorni prima che don Serge annunciasse il trasferimento durante la Messa della domenica, in molti si erano ritrovati per una cena conviviale con il parroco sotto il “campanile”.
"Premetto che sono davvero pochi, si contano sul palmo di una mano – ci dice un fedele – quelli che hanno piacere che don Serge lasci la Pieve. Sembra addirittura siano andati in Arcidiocesi a lamentarsi di lui, ma assicuro che la maggior parte dei fedeli sta con il parroco!".
"Questa decisione ci sembra inopportuna – prosegue – vuoi perché la sua permanenza è stata breve. Non è stato possibile lasciargli il tempo di conoscere appieno il popolo".
La sua è stata una figura molto popolare, nel senso che si è ben inserito nel… popolo: "Noi non abbiamo memoria di un prete che veniva al circolo e intrattenersi con gli avventori, rimanendo addirittura a vedere in alcune occasioni le partite di calcio. Non solo, veniva perfino alle feste e alle cene dei giovani che si sposavano".
"Insomma – conclude – non gli è stato dato il tempo di integrarsi e di farsi conoscere appieno. E , ripeto, la maggioranza del paese è dispiaciuta per il suo trasferimento".
Siamo andati a San Pancrazio a sentire il parere di altre persone, e tra tutte quelle che abbiamo incontrato, tra i "Non frequento la chiesa" e i "Non so", sono state solo due le persone a rivelarci che non apprezzano il modo di fare di don Serge, senza altre critiche e nel rispetto di chi invece la vede in maniera diversa.
A questo punto non potevamo non ascoltare l’interessato: "Io sono tenuto all’obbedienza – ci dice il sacerdote – il popolo è libero di esprimersi come vuole. E’ vero, c’è chi è dispiaciuto del mio trasferimento, in tanti quando alla fine della Messa mi reco a salutare sulla porta della chiesa mi hanno manifestato il loro affetto. Tra questi ci sarà anche chi è più distaccato da me, ma io voglio bene a tutti".
Poi ci svela un retroscena… calcistico: "Sono juventino (sorride), c’è perfino chi scherzosamente mi dice che sono un “gobbo”, ma quando ha segnato la Fiorentina contro la Juventus, io mi sono alzato e ho stretto la mano a tutti i tifosi avversari per congratularmi con loro. Io qui mi sono trovato molto bene, ma la nostra è una missione e ubbidiamo alle disposizioni dei nostri superiori".
Da settembre dunque arriverà da Grassina don Stefano Casammassima alla guida della Pieve di San Pancrazio.
di Antonio Taddei
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