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venerdì 19 Aprile 2024
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    I 30 anni dell’Attività della parrocchia di Tavarnelle: che si proietta verso il futuro

    Dopo tutte le emozioni e i momenti condivisi, il gruppo del '98 ha passato il testimone: emozioni e un video speciale

    TAVARNELLE – Lunedì 25 luglio ultimo giorno. E come sempre una grande festa. Resa ancora più grande da una ricorrenza straordinaria.

     

    Ormai ben radicata nell’estate tavarnellina, proprio quest’anno l’Attività ha spento le sue prime trenta candeline. Grazie alla determinazione di don Franco Del Grosso e un vivace ricambio generazionale. Nella speranza che continui ad animare gli spazi della parrocchia ancora a lungo.

     

    Oltre che fonte di amicizie e sano divertimento, si tratta di una vera e propria palestra di vita. Dove, ogni giorno feriale dalle 15 alle 18, si impara a stare con gli altri. E dove si cresce, acquisendo un bagaglio da portarsi dietro anche in futuro.

     

    Dopo tutte le emozioni e i momenti condivisi, il gruppo del ’98 ha passato il testimone senza poter fare a meno di contraccambiare. Così, davanti alla folla degli spettatori presenti nonostante la pioggia pomeridiana, ha proiettato un filmato davvero speciale. In mezzo a palloncini e addobbi.

     

    “Per festeggiare il trentesimo compleanno dell’Attività – a parlare i ragazzi del ‘98 – abbiamo montato un video che, attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuta, ne ripercorra la storia… dalla nascita fino ad ora. Rendendola la protagonista dell’ultima sera”.

     

    “Tra foto vecchie e recenti – raccontano – spiccano le interviste al sindaco David Baroncelli, don Franco e i “fondatori”. Per poi chiudere la panoramica di questa fantastica realtà con una riflessione sulla nostra esperienza”.

     

    “Nel corso della sua esistenza – spiegano – l’Attività è cambiata soprattutto nel numero. Identici lo spirito e le motivazioni. All’inizio venti i bambini e dieci gli animatori, ultimamente si è aggiunto uno zero ad entrambe le cifre”.

     

    “Da un lato motivo di orgoglio l’aumento delle iscrizioni – proseguono – Vengono anche da Barberino, San Donato e non religiosi. Dall’altro difficile, da parte di altrettante e varie personalità, trovarsi d’accordo”.

     

    “Quando eravamo piccoli – ricordano – ci sembrava tutto perfetto. Non avevamo idea dell’organizzazione che richiede il dietro le quinte. Adesso che l’abbiamo capito ci piacerebbe lasciare un ricordo bello allo stesso modo”.   

     

    “L’Attività è un dare e un ricevere – dicono ancora – Ci impegniamo e trascorriamo al Borghetto quasi l’intera giornata. Ma in cambio grandi soddisfazioni. Forte il legame sia tra di noi che con i bambini, entrambi si mantengono al di fuori”. 

     

    “Da tanto si sente dire che dovrà finire – conclude il gruppo uscente – Ma per fortuna non succede mai. Di volta in volta chi subentra si responsabilizza, recepisce la passione dei più grandi ed intraprende il percorso con la stessa passione”.

    di Noemi Bartalesi

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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