SAN CASCIANO – C’è una parte del cimitero del capoluogo che sembra dimenticata. E la zona che "guarda" la zona residenziale del Gentilino, una tra le più nuove, ma con una manutenzione a dir poco scarsa.
A testimonianza c'è l’erba alta, altissima ormai, che cresce tra le tombe e che nessuno estirpa. Salvo da qualcuno che applica il “fai da te” sbarbando ciuffi di erbacce depositandoli sotto il muro: oppure c’è anche chi torna verso l’uscita, dopo essere entrato con un bel mazzo di fiori, con l’erba estirpata gettandola in un cassonetto.
"E’ inconcepibile questo degrado – ci raccontano i parenti che si recano in quel settore a trovare i propri cari, e che hanno contattato Il Gazzettino del Chianti per mostrare la situazione – noi abbiamo il dovere di tenere pulito la tomba, ma il camminamento, i vialetti, spettano a chi è preposto alla manutenzione del camposanto fino a prova contraria".
Prosegue una signora: "Guardi che io ho alcuni familiari in altri comuni e le posso garantire che sono tenuti in maniera molto più decorosa".
Gli animi si accendono: "Possibile che non si riesca a dare un decoro giusto al luogo dove siamo? Se manca il personale che sia assunto, oppure si trovi una forma di volontariato, insomma si faccia qualcosa!".
Per restare in tema ci segnalano anche la situazione imbarazzante poco distante al cancello d’ingresso, dove una volta c’erano i bagni pubblici, oggi chiusi per problemi di stabilità.
In realtà sono chiusi per modo di dire, perché in effetti la porta di legno è aperta. All’interno vi sono due carrelli del supermercato pieni di sporco, mentre dove c’erano i servizi igienici ci sono montagne di buste piene d’indumenti.
"Ci vorrebbe poco a chiudere una volta per sempre questa porta, al limite tirare un soprammattone e intonacare con la calce". sbotta un signore di mezza età che se ne va scuotendo la testa.
di Antonio Taddei
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