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venerdì 19 Aprile 2024
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    Una fiaba nella campagna di San Casciano: è quella di Sara e del capriolo Camilla

    Appena nata abbandonata dalla mamma, è stata adottata dalla famiglia. Oggi vive nel bosco, ma al calare del sole...

    SAN CASCIANO – Ci sono storie che si pensa possano accadere solo nei libri di fiabe. E quando queste succedono sotto i nostri occhi e si toccano con mano, non sembra lo stesso vero. A noi è capitato e volentieri abbiamo deciso di condividere con i nostri lettori.

     

    Siamo stati invitati da Sara, una giovane ragazza dai modi gentili che vive insieme ai suoi genitori in una casa colonica nel comune di San Casciano, tra la campagna e il bosco.

     

    "Venite a casa mia quando il sole sta per tramontare, perché ho da farvi vedere una bella cosa" ci ha detto.

     

    Così ci siamo presentati secondo le sue indicazioni e, dopo poco, ecco la sorpresa: "Mi raccomando, fate silenzio e niente movimenti bruschi".

     

    Passati pochi minuti ecco la sorpresa, dal bosco spunta una femmina di capriolo con un collare arancione. Sara le va incontro con un sacchettino di cracker, la chiama: "Camilla!". 

     

    E lei, questo splendido esemplare di femmina di capriolo, le si avvicina facendosi accarezzare. Dopo un giro nell’orto Camilla si avvia sull’aia, dove incontra un amico, il cane da caccia del babbo di Sara. Si annusano e poi Camilla entra all’interno della casa.

     

    Rimaniamo a bocca aperta e chiediamo a Sara com’è nato quest’incontro: "E’ stato il mio babbo a trovare Camilla mentre stava segando il fieno, era una pallina, piccolissima. La madre, sicuramente spaventata e nonostante le fosse dato il tempo di tornare nel covo, non si fece viva. Così il babbo decise di portarla a casa".

     

    "La facemmo vedere a un veterinario – prosegue Sara – il quale confermò che era nata da poco. Riuscii a convincere il babbo a tenerla (e pensare che è un grande appassionato per la caccia), prendendomene cura personalmente. La portai nella mia camera, dormiva accanto al mio letto. Anche mia mamma s’intenerì e così mi ha aiutata a darle il latte con il biberon".

     

    Poi Camilla è cresciuta: "Sì, ha fatto amicizia anche con il cane da caccia del babbo, tanto che a un certo punto sbuffò, “Vai, adesso mi ringrullisce anche il cane, abituato a stanare i caprioli non sarà certamente più buono!”. Nel frattempo mi stavo preparando alla laurea, Camilla mentre studiavo stava accanto a me, girellava per la casa liberamente, poi un giorno fece capolino fuori di casa, probabilmente stimolata dal suo istinto andò verso il bosco, tornò ma capii che forse era arrivato il momento del distacco".

     

    "Decidemmo così di metterle un collare arancione – racconta ancora Sara – essendo la zona intorno alla casa  di caccia, il babbo avvisò tutti i cacciatori possibili: “Se vedete un capriolo con un collare arancione non gli sparate, è Camilla!”. Io avevo poca fiducia, anche perché molte persone arrivano qua a caccia da altri posti, ma forse il passa parola ha funzionato".

     

    Ma il distacco totale non c’è stato: "Si è diradato, adesso sono io che vado a cercarla al limite del bosco e quando la chiamo viene a mangiarsi i cracker. Un giorno addirittura si presentò in compagnia di un capriolo che però rimase lontano e sempre in guardia. Ultimamente Camilla sembra abbia una pancia che fa pensare che sia in dolce attesa, chissà se un giorno ci porterà una sorpresa".

     

    Hai mai pensato a un distacco definitivo?: "L’abbiamo messo in conto tutti in casa, comunque sia abbiamo vissuto momenti indimenticabili con Camilla".

     

    Come darle torto. Anche per pochissimo tempo li abbiamo vissuti anche noi: rimanendo, nelle ore di un tramonto d'estate, in mezzo a una fiaba.

     

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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