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venerdì 19 Aprile 2024
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    La storia della famiglia Violetta in lotta contro malattia e difficoltà economiche

    La loro richiesta di aiuto. Madre e figlia sono affette da una rara malattia muscolare

    FALCIANI (IMPRUNETA-SAN CASCIANO) – Una situazione estremamente dura, quella che si trova ad affrontare una famiglia dei Falciani. Tra gravi problemi di salute e in mezzo alle difficoltà economiche che sono derivate.

     

    Laura Violetta, la “piccola” di casa, ha diciannove anni: da bambina le è stata diagnosticata una rara malattia muscolare.

     

    Il padre sessantatreenne, cardiopatico e diabetico, ha lottato contro un tumore. La madre, si è sempre adoperata per il benessere di Laura.

     

    Anteponendo spesso le esigenze della figlia alle proprie. Ma adesso non può proprio più chiudere un occhio sul suo di peggioramento. Ha iniziato a manifestare i sintomi di Laura. Da lì il tracollo: un ictus, che le provoca dei vuoti di memoria, e due seri interventi. A soli quarantasette anni, è continuamente tra un ospedale e l’altro.

    Così ai problemi di salute si sono aggiunti quelli economici. Per ovvie ragioni la donna non è stata ritenuta idonea a lavorare. Riproverà a presentare la domanda a dicembre. Il suo contributo era fondamentale: la sola paga minima del compagno non basta.

    Dispendiose le cure a cui madre e figlia devono sottoporsi, tra farmaci e cure. E, se si considera che a questo extra (comunque indispensabile per vivere) si sommano le spese di ogni giorno, si comprende la drammaticità di questa realtà.

    Accogliendo l'appello di aiuto lanciatoci dai Violetta, riportiamo la loro storia sul Gazzettino del Chianti. E, nella speranza che qualche lettore intenda offrire un aiuto finanziario o pratico, ricordiamo la mail a cui è possibile contattarci: redazione@gazzettinodelchianti.it. Poi noi lo metteremo in contatto diretto con la famiglia.

    “In cura dall’età di sette anni – racconta la mamma – Laura soffre di miopatia riboflavina-sensibile. I sintomi sono dolori alle ossa e ai muscoli. Mancandole la forza di fare qualsiasi cosa, ha trascorso settimane, mesi a letto. Affinché stia bene, ha bisogno di visite e medicine costose”.

     

    “Ci siamo sempre dati da fare – prosegue –  io ho fatto ogni tipo di lavoro: lavapiatti, parrucchiera, badante, donna delle pulizie. Ultimamente ero impiegata alla mensa a Cerbaia”.

    “Finché non mi sono ammalata – continua – I medici pensano che sia la portatrice della patologia di mia figlia. Subentrate delle serie complicazioni, non posso lavorare. Sono in aspettativa da un anno. Per il mese di ottobre siamo riusciti a pagare solo l’acqua: ci staccheranno luce e gas”.

    “In attesa di essere nuovamente operata – spiega – devo fare ulteriori controlli. Per Laura invece l’ideale sarebbe un consulto con un medico specializzato nella sua malattia: se ne trovano in Francia o Germania”.

    “Abbiamo apprezzato infinitamente – dice ancora – le iniziative della popolazione e gli assegni del Comune ma purtroppo non sono stati sufficienti. Oltre che per curarci entrambe, mancano i soldi per bollette, cibo, affitti, prestiti”.  

    “Per questo ci troviamo a chiedere un sostegno economico – conclude la donna – Laura si è appena diplomata in Agraria. Riesce adesso a svolgere una vita quasi normale, è in cerca di un lavoro onesto”.   

     

    di Noemi Bartalesi

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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