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martedì 23 Aprile 2024
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    Sacci, non è entrato nessuno nel cementificio: presidio dalle 6 alle 10 ai cancelli riuscito

    Nella mattinata di oggi lotta dura di sindacati e lavoratori: contro i 32 licenziamenti. Esternalizzazioni sotto accusa

    GREVE IN CHIANTI – Alla fine non è entrato nessuno, e il presidio organizzato da sindacati e lavoratori ai cancelli del cementificio Sacci di Testi, dalle 6 di mattina alle 10, ha avuto il successo sperato.

     

    "Anche perché l'azienda – dice Alessandro Lippi, sindacalista Fillea Cgil – sapendo della nostra iniziativa, ha limitato di molto l'afflusso dei mezzi".

     

    E' iniziata così la settimana dei lavoratori della Sacci e dei sindacati che li sostengono contro i 32 licenziamenti piovuti come un fulmine a ciel sereno nelle scorse settimane da parte della proprietà di Cementir-Sacci.

     

    Come detto, presidio mattutino e quattro ore di sciopero per ciascun turno. In una nota diffusa sabato scorso, Cgil, Cisl e Uil, annunciavano la volotà "di fermare gli autisti e di usare i padroncini per movimentare la merce".

     

    Il grosso timore è infatti che sulla pelle dei lavoratori si cerchi di risparmiare esternalizzando: sulla movimentazione della merce, ma non solo. Che non si riduca la produzione ma si cerchi di ridurre i costi licenziando e appaltando all'esterno a prezzi bassi.

     

    Il presidio e lo scipoero di lunedì 24 ottobre erano inoltre annunciati contro tutti i licenziamenti a oltranza: 32 su 100 totali nel cementificio di Testi e 260 in tutto il gruppo, e per costringere l'azienda a tornare al tavolo di trattativa.

     

    "In attesa dell'apertura del tavolo istituzionale al ministero dello sviluppo economico – dicono i sindacati – ci muoviamo contro la scelta unilaterale di fermare gli autisti e di usare i padroncini per movimentare la merce, con l'obbiettivo di monitorare chi e cosa entra ed esce dallo stabilimento".

     

    "Dopo il successo della mobilitazione di venerdì scorso – concludono – (98% l'adesione media allo sciopero e 100% a Testi) proclamata da Fillea Cgil, Feneal Uil, Filca Cisl, Fit Cisl, Filt Cgil e Uil Trasporti e dalla Rsu, diciamo che è solo l'inizio nel caso l'azienda non dovesse rinunciare ai 260 licenziamenti complessivi, per scongiurarli già si parla di un'altra giornata di sciopero a livello di gruppo con una grande manifestazione a Roma".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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