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venerdì 19 Aprile 2024
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    Cardiologia: richiamati i pazienti con i defibrillatori della St Jude Medical

    Il problema è la scarica precoce: sono 171 nella Ausl Toscana, 113 nell'area fiorentina

    FIRENZE – Sono stati tutti richiamati dai centri cardiologici di riferimento i pazienti ai quali era stato impiantato il defibrillatore della multinazionale St Jude Medical.

     

    Lo confermano i direttori delle cardiologie degli ospedali di Empoli, Prato, Pistoia, Pescia, San Giovanni di Dio, Santa Maria Annunziata e Santa Maria Nuova.

     

    In totale nella Ausl Toscana centro i pazienti in follow up sono 171: 113 nell’area fiorentina, 4 nell’area empolese, 34 in quella pistoiese e 20 in quella pratese. Il problema presentato da questi apparecchi è la scarica precoce della batteria.

     

    Tale fenomeno è stato rilevato in una piccolissima percentuale di dispositivi, intorno al 2 per 1.000. L’allarme nasce dal fatto che si tratta di dispositivi salvavita. Infatti il defibrillatore cardiaco, oltre a svolgere la funzione di pacemaker e a regolare i ritmi lenti del cuore, può riconoscere anche una aritmia cardiaca a ritmi elevati ed iniziare una terapia elettrica per risolverla prima che diventi pericolosa per il paziente.

     

    “I pazienti ai quali è stato impiantato il dispositivo – dice Giovanni Maria Santoro (in foto), direttore delle cardiologie degli ospedali dell’area fiorentina – sono stati tutti richiamati ed hanno seguito uno specifico percorso nelle cardiologie di riferimento in accordo con la nota ministeriale e con quanto indicato dalla Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione (AIAC)".

     

    "Al momento – spiega – la sostituzione del defibrillatore si è resa necessaria solo in circa il dieci per cento del totale complessivo dei pazienti; tutti gli altri pazienti sono stati istruiti a riconoscere la funzione di allarme, consistente (ha spiegato lo specialista cardiologo) in una vibrazione prolungata che si attiva automaticamente circa 24-72 ore prima della scarica della batteria: se il paziente avverte questa particolare vibrazione dovrà mettersi direttamente in contatto con il suo centro cardiologico di riferimento”.

     

    “Voglio quindi tranquillizzare tutti i pazienti portatori di questo strumento salvavita – ha aggiunto Santoro – perché la situazione è sotto controllo. Raccomando solo attenzione al segnale di allarme rappresentato dalla vibrazione prolungata dell’apparecchio”.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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