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martedì 23 Aprile 2024
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    Scuole Bustecca: “Da sindaco e maggioranza solo accuse e critiche all’opposizione”

    Obiettivo Comune dopo il consiglio comunale aperto: "Noi non stiamo tranquilli. E continueremo a vigilare"

    BARBERINO VAL D'ELSA – Non bastano ai consiglieri comunali e ai rappresentanti della lista civica Obiettivo Comune (in foto il capogruppo Paolo Tacconi) le parole del sindaco di Barberino Val d'Elsa, Giacomo Trentanovi, che ha annunciato che a settembre di quest'anno la scuola di Bustecca aprirà e vi troveranno spazio tutte le classi della primaria barberinese.

     

    # ARTICOLO / Bustecca, la scuola aprirà a settembre con tutte le classi della primaria barberinese

     

    Scrivono in una nota: "Il consiglio comunale aperto di lunedì 16 gennaio sulla questione del ventilato “spacchettamento” delle classi delle elementari con 1°, 2° e 3° nel nuovo plesso di Bustecca e 4° e 5° a Tavarnelle, ha visto la partecipazione di moltissimi cittadini. Questo dimostra ancora una volta che la gente ha voglia di partecipare, di chiedere, di dire la propria opinione. Siamo perciò contenti che grazie alla richiesta del nostro gruppo consiliare (che a norma di legge non poteva essere rifiutata dal sSindaco) i cittadini abbiano avuto questa possibilità".

     

    "Dai numerosi interventi del pubblico (cittadini, genitori, maestre) – sottolineano – è emersa la forte perplessità per questa proposta di far fare agli alunni le prime 3 classi in un edificio e le ultime 2 in un altro. Anche alla luce dei progetti di “tutoraggio” che vedono gli alunni di 4° e 5° seguire ed aiutare quelli di 1° e 2°".
     

    Poi attaccano: "Quanto ai contenuti ed alle risposte da parte di Sindaco e maggioranza invece, siamo rimasti molto delusi. Sia il sindaco che i consiglieri di maggioranza hanno impiegato la maggior parte del tempo a sindacare l’operato di Obiettivo Comune, prima sul piano formale degli atti consiliari, poi sulla nostra presunta opposizione alla nuova scuola, poi sul fatto che noi facciamo solo disinformazione e strumentalizzazione".
     

    "Per il resto però – incalzano – hanno praticamente detto che la proposta dello spacchettamento c’è davvero. Qualcuno ha cercato di farla passare come un’idea appena abbozzata ma a qualcun altro è scappato detto che si tratta di un progetto molto più avanzato. In ogni caso, a domanda precisa da parte del nostro gruppo nessuno ha saputo o voluto dire come la pensa su questa questione, se è d’accordo o meno. Si è fatto solo un gran parlare di progetti didattici innovativi e di autonomia della dirigenza scolastica (fra parentesi non era presente nessun dirigente della scuola a riprova della volontà di portare la discussione non sui contenuti ma sulla polemica politica)".
     

    "Ci chiediamo quindi – chiedono – il sindaco e l’assessore hanno tenuto a “tranquillizzare” i genitori sul fatto che gli alunni della attuale scuola elementare di Barberino finiranno il ciclo di studi a Bustecca. Lo ha fatto sui mezzi di comunicazione e anche durante il consiglio aperto. Ma dato che durante quello stesso consiglio ha detto che questa è una materia di esclusiva competenza della scuola e che “solo nei regimi dittatoriali” il sindaco può metterci bocca, come fa a rassicurare e che credibilità possono avere i suoi impegni e le sue rassicurazioni su una materia che secondo lui è di esclusiva competenza della scuola?".

     
    "La verità – accusano – è che il progetto di spacchettamento è funzionale al progetto politico della maggioranza che governa Barberino e Tavarnelle che è quello di creare le condizioni per giustificare la fusione dei due comuni. E’ legittimo essere favorevoli alla fusione ma non si può sfruttare il fatto di essere al governo per fare scelte che la rendano inevitabile anche a scapito degli alunni e delle famiglie. Oppure, se si fa così che si abbia il coraggio di ammetterlo".   
     

    Ma Obiettivo Comune ne ha ancora: "E poi la stucchevole farsa del fatto che la politica non deve entrare nelle questioni interne alla scuola ma può solo gestirne i servizi. E’ di queste ore la notizia sulla nuova organizzazione dell’esame di maturità prevista dalla legge della “buona scuola” del governo Renzi: si ridimensiona il tema di italiano, si sarà ammessi all’esame anche col 6. Ebbene, questa non è la politica che si occupa della scuola? La legge di riforma non è l’applicazione alla scuola della visione politica della maggioranza parlamentare che sostiene il governo e che l’ha approvata? Al governo ed in parlamento ci sono stati forse tecnici “neutri” e preparati ad occuparsi di questo? Basta guardare l’attuale ministro…".

     

    "No – concludono – la verità è che la politica, da quella locale in su, non vuole più assumersi la responsabilità delle proprie scelte (anche legittime) per non doverne poi rendere conto ai cittadini e si limita a far attuare dai tecnici i propri progetti dato che alle elezioni i tecnici non possono essere mandati a casa, mentre i politici sì.  Noi continueremo a vigilare e a dire la nostra senza timore".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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