VALLINA (BAGNO A RIPOLI) – Le procedure per gli espropri per la costruzione del doppio ponte di Vallina sono partite e una residente di un condominio in via di Rosano osserva: "Si procede agli espropri in base di un progetto che non ha l'autorizzazione delle Sovraintendenze , dell'autorità di Bacino e manca del processo partecipativo".
I Comuni di Bagno a Ripoli, Pontassieve e Fiesole sostengono i progetto da anni per "la vivibilità nella frazione di Vallina, per lo scambio tra le sponde dell'Arno per tutta la Valdisieve e per il Valdarno, per tutti coloro che da queste strade ogni giorno ci passano, in auto, da e verso Firenze". Ora che l'Anas ha stanziato i soldi che servono e dato il via libera alla realizzazione un comitato di cittadini "Il Mulinaccio" presenta le sue obbiezioni:
"Si parla di "doppio ponte" mentre nella realtà è un unico viadotto in acciaio lungo 1,25 chilometri, largo 14 metri e alto più di 12 metri ed è costituito da tre rotaie rialzate. Un'unica lama continua che segnerà il territorio circostante in rumore, traffico e inquinamento", scrivono i cittadini del comitato che avvertono i vicini: "Pensavi di essere tornato a vivere nel verde e invece di ritroverai un muro di acciaio".
E ancora: "Potresti avere casa e terreni espropriati e ancora non lo sai. I Comuni e l'Anas meno informano il cittadino e meno trovano intoppi nella realizzazione dell'opera".
"L'intervento sarà del valore di 55 milioni di euro – conclude il comitato – forse potrebbero esser spesi meglio sul territorio, ad esempio per mettere in sicurezza a livello sismico gli edifici pubblici come le scuole dei nostri figli".
di Redazione
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