TIGNANO (BARBERINO VAL D'ELSA) – Nella tenuta della “Valle degli Alpaca”, tra Tignano e Barberino Val d’Elsa, in aiuto dei titolari dell’azienda agricola di Antonella Gistri (dove lavora l’intera famiglia accudendo tanti animali), che hanno ritrovato uccisi alcuni dei loro bellissimi alpaca, è arrivato il dottor Duccio Berzi.
Membro dell’associazione Canislupos Italia, è uno dei più importanti studiosi dei lupi in Italia. Era coadiuvato da un altro esperto, il chiantigiano Tommaso Nuti.
Sono stati loro a fugare ognin dubbio: gli alpaca ritrovati cadavere nei giorni scorsi (due alpaca adulte gravide e tre cuccioli, di uno di questi solo pochissimi resti) sono stati uccisi dai lupi.
Gli alpaca sono una specie domestica di camelidi da cui, con la loro lana pregiata, si ricavano caldi cappelli, sciarpe, stole e tanti altri eleganti abiti creati esclusivamente a mano come si lavorava una volta.
LE IMPRONTE – Dei lupi
Così anche Il Gazzettino del Chianti, assieme alla signora Antonella e Carolina e al nipote undicenne Riccardo, che ha “tallonato” il dottor Berzi con tante domande, ha fatto un sopralluogo intorno alla tenuta e lungo la recinzione.
Sul terreno sono state rinvenute impronte sicuramente di lupi, sebbene Berzi abbia evidenziato che sono simili a quelli di cane. Ma in questo caso, essendo in una recinzione, non possono essere passati cani estranei, quindi la deduzione è che le impronte siano di lupi.
Per immortalarli, in caso tornassero, sono state poste alcune foto trappola a infrarossi. Gli alpaca per il momento la sera vengono sistemati in una stalla, così come le pecore, i montoni e i vitellini, mentre di giorno non si allontanano più di tanto dall’abitazione.
Sono animali docili e indifesi, dunque facili prede: "Alcune settimane fa – racconta Carolina – era sparito un agnellino, pensavamo che potesse essere opera di una volpe, ma probabilmente era stato il lupo, tanto che poi è tornato".
GLI ALPACA – Dolcissimi
Berzi ha consigliato di rinforzare la recinzione anche con cavi elettrici. Visti i costi per coprire l’area di nove ettari inoltrando una richiesta per avere dei contributi.
"Non possiamo escludere che i lupi tentino di fare un altro attacco" ha poi ammonito Berzi, garantendo la sua disponibilità a seguire la vicenda.
“La Valle degli Alpaca” ci riporta indietro nel tempo, riscoprendo gli animali, il lavoro dell’uomo a contatto con questi e tutto il gran daffare che serve per accudirli.
Riscoprendo anche antichi lavori che venivano eseguiti nella campagna del Chianti, a partire anche dalla formazione di grandi nuclei familiari: qui sono in undici in casa, e abbiamo scoperto una cosa che sicuramente è unica.
Il nipote Riccardo alcune volte, la mattina prima di andare a scuola, si sveglia alle 6 per andare insieme alla famiglia ad accudire gli animali, poi fa colazione e zaino in spalla prende il pulmino.
"Sia chiaro – ci dice Carolina sorridendo – anche lui come gli altri ragazzini della sua età ama giocare".
Ma questo problema dei lupi vi preoccupa? "Direi una bugia se dicessi di no – risponde sincera – anche perché ci ha procurato un grosso danno economico. Non ce l’abbiamo con i lupi, d'altronde fanno la loro parte, ma adesso dobbiamo fare di tutto per proteggere i nostri animali".
Intanto Giuseppina, Mascherina, Sofia, Nerone, Tramonto e tutti gli altri alpaca, compresi i vitellini, le pecore e i caproni al richiamo di Antonella e Carolina, rientrano nel nuovo rifugio, la stalla.
E’ l’imbrunire e sebbene loro fossero abituati a passare la notte sotto il cielo stellato, per un po’ si dovranno rassegnare a dormire tutti insieme. Tra la paglia, sotto un tetto e tutti ben protetti.
di Antonio Taddei
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