RADDA IN CHIANTI – Le gelate notturne fanno tremare, e non è un gioco di parole, i produttori di vino Chianti Classico.
Il repentino abbassamento delle temperature, in atto da giorni, è arrivato infatti proprio nel periodo di germogliamento delle viti: mettendone a repentaglio la produzione per il 2017.
Tanto che c'è chi, come Paolo Cianferoni, dell'azienda agricola Caparsa a Radda in Chianti, ha acceso i fuochi (con un bell'investimento economico) per limitare al massimo i rischi.
"Ringrazio tutti – dice Paolo – quelli che mi hanno fatto gli auguri per la lotta contro la brinata di stamattina, con il termometro sceso di 2,2 gradi sotto zero. Il morale conta tantissimo per mettercela tutta".
I FUOCHI – Accesi nella notte appena passata da Paolo Cianferoni
Ha bruciato 10 metri cubi di legna e 13 presse di paglia: "Mi costa tanto, ho preso due operai per seguire le operazioni. Inoltre, nel nostro mondo agricolo la paglia ormai non si trova facilmente, costa come l'oro: le rotoballe non sono maneggiabili, servono le presse. Alla fine sono riuscito a trovarla: del resto la paglia dà risultati migliori, fa fumo e combatte la brinata che gela con meno facilità sulle foglie".
"Come è andata? Diciamo che siamo ancora sotto osservazione – risponde – Il danno avviene in base a concomitanze di fattori: umidità, esposizione, venti, gradi di germogliamento. Io ho cercato di diminuire il rischio, un po' come si fa con i trattamenti. Penso e spero di esserci riuscito".
PAOLO CIANFERONI – Proprietario dell'azienda agricola Caparsa, a Radda in Chianti
Ci spiega anche che le viti hanno avuto una sorta di… preavviso: "La notte precedente era stato 0 gradi con umidità relativa più bassa, quindi la vite ha avuto modo di prepararsi per la notte seguente".
"Stanotte? Le previsioni – conclude Cianferoni – dicono che la temperatura dovrebbe alzarsi, secondo il Lamma quella appena passata era la più difficile. E poi non potrei certo permettermi di rifare… come stanotte".
di Matteo Pucci
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