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giovedì 25 Aprile 2024
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    Scuole ed edifici pubblici più sostenibili: collaborazione tra il Comune e Abita

    Il primo banco di prova la sperimentazione sugli immobili dell'Istituto comprensivo "Antonino Caponnetto"

    BAGNO A RIPOLI – Siglata l'intesa tra l'amministrazione comunale e il Centro di ricerca interuniversitario che si occupa di Architettura bioclimatica e Innovazione tecnologica per l’ambiente (Abita). Il primo banco di prova la sperimentazione sugli immobili dell'Istituto comprensivo Caponnetto.

     

    Fare squadra per avere edifici pubblici più efficienti e sostenibili: è l'obiettivo del protocollo d’intesa siglato dal Comune di Bagno a Ripoli e dal Centro interuniversitario Abita, che dal 1996 si occupa di promuovere i temi della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica negli edifici, affiancando enti sia pubblici che privati nella consulenza per la progettazione sostenibile e per il risparmio energetico.

     

    Il primo banco di prova, come detto, saranno le scuole del territorio, a partire dall'Istituto comprensivo Caponnetto, scelto come iniziale caso studio per dare atto all'intesa tra Comune e Università.

     

    Gli immobili dell’Istituto saranno oggetto di studio da parte di un gruppo di studenti del Laboratorio di Progettazione ambientale tenuto dalla professoressa Paola Gallo, con la collaborazione dell’architetto Rosa Romano, che si confronteranno con la necessità di riqualificare l’edificio dal punto di vista funzionale e ambientale. In particolare, i circa quaranta studenti coinvolti dall'esercitazione progettuale sono già al lavoro sugli immobili della scuola media “Francesco Redi” e della scuola dell'infanzia “Manuela Masi”. A settembre la presentazione dei risultati.

     

    LA FIRMA DELL'ACCORDO – Il sindaco Casini con gli assessor Frezzi e Minelli

     

    A guidare questo lavoro sarà il centro Abita, del Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze: un centro di ricerca fondato tra otto università italiane (Politecnico di Milano, l'Università di Napoli “Federico II”, la Sapienza di Roma, il Politecnico di Torino, l'Università di Genova, la Seconda Università di Napoli e la Mediterranea di Reggio Calabria) con lo scopo di promuovere la ricerca e l’insegnamento sui temi della sostenibilità, del risparmio energetico e dell’integrazione delle energie rinnovabili in architettura.

     

    “Applicare le buone pratiche della sostenibilità all'edilizia – dice il sindaco Francesco Casini – è una sfida non più rimandabile per la salute delle nostre città. Come amministrazione abbiamo deciso di dare il buon esempio, stringendo questo importante accordo con Abita, uno dei più prestigiosi centri di ricerca in materia".

     

    "Con la sottoscrizione del protocollo d’intesa – rimarca – avremo l’occasione di valutare future opportunità di collaborazione per garantire l’efficienza del patrimonio pubblico esistente, riflettendo sulla necessità di adottare modelli ambientali ecocompatibili, ma anche per progettare il nuovo, in futuro. C'è ancora molto da fare per avere una cultura diffusa del benessere ambientale e non c'è luogo da cui partire migliore delle nostre scuole, che hanno il compito di formare i cittadini di domani”.

     

    “Progettare in maniera ambientalmente consapevole, rappresenta nell’àmbito del percorso formativo dello studente in Architettura, una condizione indispensabile per garantire che le costruzioni del futuro mantengano quel necessario equilibrio tra uomo, ambiente e tecnologia". Lo dice la professoressa Paola Gallo.

     

    Che prosegue: "È grazie alla sottoscrizione di questo accordo con l’amministrazione comunale di Bagno a Ripoli che gli studenti del Laboratorio di Progettazione ambientale della Scuola di Architettura avranno l’occasione di approcciarsi ad un caso di studio reale, confrontandosi con la complessità delle operazioni che sottintendono all’azione del progettare sostenibile".

     

    "Sarà quindi questa – conclude Gallo – l’occasione per analizzare gli edifici scolastici e del territorio e prevedere interventi di riqualificazione atti a soddisfare le mutevoli esigenze dell’utenza, proponendo soluzioni di progetto mediante l’uso di sistemi flessibili, reversibili e assolutamente ecocompatibili, facendo ricorso alle risorse disponibili e possibilmente reinseribili nei cicli di vita naturali”.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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