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giovedì 25 Aprile 2024
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    Le assemblee sull’accoglienza ai profughi, Lega Nord: “Tutto deciso dall’alto”

    Verniani: "Pur di ospitare si utilizza qualsiasi struttura data per disponibile senza tener conto delle condizioni"

    FERRONE E CINTOIA (GREVE IN CHIANTI) – Ha assistito alle due assemble pubbliche convocate dall'amministrazione comunale per parlare dell'accoglienza migranti Verniani Simone, capogruppo Lega Nord in Consiglio Comunale a Greve in Chianti che denuncia come prima cosa la maldestra informazione da parte del Comune nell'organizzare assemblee che interessano tanti cittadini e passa poi a raccontare come sono andate le serate di confronto.

     

    Al Ferrone l'incontro per discutere del progetto di accoglienza di 11 giovani richiedenti asili ha riempito la sala del circolo Arci. Racconta Verniani che "il responsabile della cooperativa Il Cenacolo, Matteo Conti, ha detto che assemblee così non le aveva mai viste prima di allora".

    Quello che si chiedeva erano garanzie sulla sicurezza della frazione, conoscenza dei programmi e progetti, rassicurazioni riguardo al rispetto ferreo delle regole disciplinari insite, alla corretta e idonea assitenza h24 di cui necessitano i nuovi ospiti, con la puntualizzazione che riguardo coloro che hanno appena lasciato libera la locazione, il paese ha sempre e solo dato, ma mai ricevuto niente dal Comune.

     

    E' stato spiegato cos'è il progetto il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, al quale il Comune di Greve ha aderito nel 2015, che in pratica offre la palese disponibilità ad accogliere i migranti sul proprio territorio in strutture attrezzate. Viene precisato però che fin'ora quello del Ferrone era un Centro di Accoglienza Straordinario, e che il Prefetto può imporre di accogliere migranti in tali siti.

    "Dopo ripetute mie richieste siamo riusciti anche a sapere quanto arriva in cassa al Comune che ospita – puntualizza il consigliere della Lega Nord – e cioè ben 500 euro a migrante all' anno, un contentino del Governo che di questi tempi non fa mai male".

    Il giorno seguente si è svolta invece, al Centro Civico di Strada, la prima cosa contestata al sindaco Paolo Sottani e all' assessore Maria Grazia Esposito sul progetto di realizzazione di un centro di accoglienza al Mulino di Cintoia (un B&B) è la mancanza del collegamento a Publiacqua,  un problema sorto dopo la chiusura dello stabilimento " Acqua di Cintoia " una decina di anni fa, che porta tutta la frazione a doversi approvvigionare di acqua potabile  in modo autonomo e dispendioso, con carenze di erogazione durante l'estate non indifferenti: "Come è possibile pensare a una struttura di accoglienza qui?"

    Tra gli altri problemi segnalati dai cittadini c'è stata la strada sterrata di collegamento dal Mulino alla Provinciale 66 della Panca,  che non si percorre se non da fuoristrada, come sanno bene gli autisti delle ambulanze che non ci si possono avventurare. E ancora la mancanza di illuminazione pubblica, la carenza di segnali telefonici di qualsiasi gestore, la lontananza da Strada.

    I responsabili della Cooperativa hanno descritto comunque le caratteristiche del percorso integrativo, le disposizioni, i regolamenti, le giornate tipo degli eventuali ospiti, con varie richieste di precisazione da parte del pubblico. Alla fine dell' esposizione, una signora del pubblico si è alzata, molto amareggiata e arrrabbiata: "Vergognatevi – ha detto – io ho una famiglia monoreddito di quattro persone, con un figlio col 100 per cento di invalidità, ho ricevuto dagli incaricati risposta che non ci sono più soldi per Italiani nelle mie condizioni, e poi vengo qui e a questi che arrivano viene dato tutto, vitto, alloggio, vestiti, scuola, avviamento e lavoro, e per loro i soldi ci sono immediatemente, senza limiti, è una situazione inaccettabile da parte di chi ha sempre pagato le tasse".

     

    Continua il racconto di Verniani: "Un altro signore si è alzato e ha rincarato la dose, accusando sindaco e assessore di girarsi dall' altra parte quando si parla di immigrati ormai integrati, che avrebbero già da tempo un lavoro ben retribuito presso le fornaci del cotto del Ferrone, ma che comunque continuano a ricevere agevolazioni e assistenze gratuite in maniera corposa da parte del Comune, mentre situazioni analoghe, ma che riguardano persone del luogo, non ricevono gli stessi trattamenti, in pratica una discriminazione alla rovescia".

    In tutte e due le serate è stato chiesto il perchè dell' emarginazione alle periferie dei Comuni dei centri di accoglienza, la risposta è stata che, nonostante le dovute richieste mensili a chiunque fosse interessato, non si riescono a reperire case, appartamenti o quant' altro in affitto in zone più centrali del territorio comunale, e viene fatto un ulteriore appello a chi conosce persone o attività intenzionate a locare spazi abitativi a farsi avanti.

     

    Conclude il consigliere comunale della Lega: "Sembra chiaro che pur di poter ospitare si ricorre a qualsiasi struttura data come disponibile e le carenze della struttura a Cintoia hanno fatto cadere dalle nuvole sindaco e responsabile della cooperativa, denotando criticità che avrebbero dovuto essere note – continua Verniani – tutto viene già deciso dall' alto, facendo percepire un senso di totale impotenza a chi partecipa a queste assemblee. Le carenze sulla comunicazione e trasparenza potrebbero far supporre che siano volute, infine lo scollamento fra istituzioni e popolazione è tragicamente emerso dalle parole delle due persone che hanno alzato la voce". Infine l'appello della Lega: "Pensiamo agli Italiani".

     

     

     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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