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giovedì 25 Aprile 2024
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    Elezioni ChiantiBanca: Bini Smaghi ha presentato il suo programma e i candidati

    Dimissioni, perdita, futuro: tutti i dettagli. Ecco come si propone di governare ChiantiBanca

    SAN CASCIANO – Il presidente di ChiantiBanca Lorenzo Bini Smaghi ha presentato nella mattinata di oggi, sabato 29 aprile, il suo programma e la sua lista di candidati in vista delle elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione della banca, previste per domenica 14 maggio all'Obihall di Firenze.

     

    Qui di seguito il programma diffuso durante la presentazione e l'elenco dei candidati.

     

    LISTA CDA PRESIDENTE BINI SMAGHI

    La competenza al servizio della Banca, a tutela del risparmio, dei Soci e dei posti di lavoro

     

    Domenica 14 maggio si terrà la prossima assemblea di ChiantiBanca. Non sarà un’assemblea come le altre. Per la prima volta da anni, la banca ha registrato un bilancio negativo; una parte degli amministratori e il vertice esecutivo hanno dato le loro dimissioni; al rinnovo delle cariche sociali si presentano due liste alternative.
     

     

    E’ necessario fare chiarezza. Per il futuro della nostra banca, per tutelare il risparmio dei soci e dei clienti.Per fare chiarezza bisogna innanzitutto spiegare cosa è successo, e poi cosa si intende fare per evitare che si ripeta.
     

     

    Cominciando dai fatti, nel 2016 ChiantiBanca ha registrato un passivo pesante, circa 90 milioni, che ha eroso poco meno di un terzo del capitale. Questo passivo è stato provocato dalle rettifiche su crediti erogati negli ultimi venti anni.

     

    Una larga parte delle rettifiche riguarda addirittura il periodo anteriore al 2010, prima non solo delle recenti incorporazioni delle BCC di Prato e di Pistoia ma anche della fusione tra la Banca del credito cooperativo del Chianti fiorentino e quella di Monteriggioni.
     

     

    Le rettifiche riflettono, con anni di ritardo, lepolitiche di erogazione del credito di quegli anni, non sufficientemente attente alla gestione del rischio. Questo è stato un problema comune a molte banche italiane. Ma mentre altri istituti, come Banca Etruria, il Monte dei Paschi o altre Bcc, non se ne sono accorti per tempo, ChiantiBanca ha agito rapidamente.

     

    Non solo ha riconosciuto le perdite, ha  arrestato una tendenza pericolosa, che avrebbe comportato il rischio di una crisi profonda.
     

     

    PRESENTAZIONE – Della "Lista CdA Presidente Bini Smaghi"

     

    Registrare una perdita è doloroso. Riduce lo spazio all’attività di cooperazione sul territorio. Ma la colpa non è di chi ha fatto pulizia, bensì di chi ha gestito male la banca negli anni precedenti.
     

     

    ChiantiBanca è sana e solida.Fatte le rettifiche, ChiantiBanca rimane con una dotazione di capitale superiore ai requisiti, che consente di continuare a svolgere un ruolo fondamentale per l’economia toscana. Deve però cambiare, altrimenti corre il rischio, nel giro di poco tempo, di ricadere negli stessi problemi del passato. Gli effetti ricadrebbero direttamente sul territorio, sui soci, sui clienti.
     

     

    Cosa deve cambiare? Non certo la vocazione di banca cooperativa, sulla quale ChiantiBanca ha basato il suo sviluppo e il suo legame con il territorio. I principi ispiratoridella cooperazione devono rimanere la pietra miliare, sulla quale fondare l’attività di sostegno alle esigenze di sviluppo economico e sociale della comunità, attraverso le rappresentanze locali, le associazioni, i circoli culturali, il volontariato.
     

     

    Se i principi sono condivisi, sono importanti anche i mezzi e gli strumenti per realizzarli. Anche su questo bisogna fare chiarezza.
     

     

    Bisogna evitare le facili illusioni. La prima illusione è che sia possibile tornare al passato, riprendere i comportamenti di prima, cambiando tutto per non cambiare nulla, o addirittura ignorando ciò che è successo. Una gestione bancaria imprudente, come quella degli anni passati, può nel giro di poco tempo produrre nuove perdite, compromettendo il futuro della Banca. A soffrirne sarebbero proprio quelle associazioni, quei circoli, quelle rappresentanze che contano sul suo sostegno.
     

     

    Un’altra illusione è che il mondo cooperativo sia statico. E’ invece profondamente cambiato, negli altri paesi europei e recentemente anche in Italia, con una riforma profonda. Non ci sono più 360 banche cooperative,ma poco più di 300che, ci piaccia o meno, si sonoorganizzate in due grandi gruppi.

     

    Nell’Assemblea straordinaria del dicembre 2016 i soci – quasi all’unanimità – hanno deciso di aderire al gruppo costituito da Cassa Centrale Banca, con il quale ChiantiBanca coopera da anni, in particolare sul sistema informativo. Il Consiglio ha di recente dato seguito a quella decisione.

     

    Una decisione presa soprattuttocon l’ottica di salvaguardare i numerosi posti di lavoro di ChiantiBanca, che verrebbero messi a rischio per effetto delle sovrapposizioni con altre Bcc della Toscana. Chi lo nega non ha a cuore il destino dei dipendenti, che sono l’ossatura, e il futuro della banca, crea confusione e fa gli interessi di altri.

     

    CON LA SUA ATTUALE VICEPRESIDENTE – Bini Smaghi e la professoressa Elisabetta Montanaro
     

     

    La terza illusione è che basti un po' di trasparenza in più per risolvere il problema di rendiconto delle banche. E’ il frutto dell’ingenuità, di una insufficiente conoscenza dei sistemi bancari.

     

    Non serve pubblicare il bilancio più spesso, come fanno le grandi banche, se poi quel bilancio è “poco chiaro”. Serve semmai rendere pubblici i rapporti dei controlli interni, o dell’audit indipendente, dai quali si possono evincere gli sprechi, gli abusi, la mancanza di procedure di spesa, come è emerso anche dalla recente ispezione della Banca d’Italia.

     

    Solo per fare un esempio, se si fosse evitato di aprire la filiale a Fiesole, nel 2014, per poi richiuderla un anno dopo, si sarebbe risparmiato circa 400 mila euro, e ancora di più per la filiale di Firenze Duomo. Quante associazioni, circoli, amministrazioni si sarebbero potuti aiutare con quei fondi? Quanti computer si sarebbero potuti fornire alle scuole? Quante borse di studio si sarebbero potute dare? Quante ambulanze si sarebbero potute comprare?
     

     

    Quarta illusione, “piccolo è bello” anche nel mondo bancario. Chi vuole tornare alla “banchina” di un tempo non ha che da guardarsi intorno per vedere che fine hanno fatto quelli che – anche in buona fede – volevano rimanere piccoli: sono stati incorporati da altri.

     

    Questa visione declinista è frutto di un approccio superficiale. Oppure pilotato da interessi altrui, mirati a riportare ChiantiBanca in un ovile, per meglio controllarla.Per essere padroni del proprio destino, nel mondo bancario bisogna avere una dimensione minima. ChiantiBanca l’ha raggiunta. Può svolgere un ruolo di rilievo a sostegno dell’economia dei nostri territori.
     

     

    Il ruolo di ChiantiBanca è quello di colmare il vuoto lasciato in Toscana dai grandi istituti di credito, interessati principalmente ai volumi e alle dimensioni, e dagli istituti più piccoli, la cui dimensione non consente di sviluppare prodotti e servizi in grado di fare veramente la differenza, per le famiglie, per le piccole e medie imprese, per gli artigiani, per le amministrazioni locali.

     

    Per svolgere questo ruolo è necessario collaborare con i consorzi, le associazioni di produttori, di artigiani, commercianti, agricoltori, in modo datarare al meglio le soluzioni alle esigenze specifiche dei vari settori e territori.
     

     

    Questo ruolo richiede una elevata professionalità, qualità e rapidità di servizio, comprensione e gestione del rischio. La Banca non deve mai dimenticarsi che i fondi vengono erogatia fronte dei risparmi che i clientile  hanno affidato. Un credito fatto male penalizza innanzitutto i soci, i clienti, e anche gli altri potenziali beneficiari. I nostri territori chiedono a ChiantiBanca di dare buon credito.
     

     

    Una squadra. Per svolgere questo ruolo c’è bisogno, alla guida della Banca, di una squadra composta di persone serie, qualificate, con profondo senso etico e del rispetto delle regole, legate – anzi, innamorate – del loro territorio, al servizio del quale vogliono con rispetto ed umiltà dedicare le loro professionalità.

     

    Una squadra composta da economisti, esperti di gestionebancaria, di mercati finanziari, avvocati, commercialisti, ingegneri, agronomi, commercianti, che lavorano insieme per il bene della banca.

     

    Una squadra che vuole continuare il processo di rinnovamento avviato in quest’ultimo anno. Un rinnovamento che non si è limitato alla ripulituradel bilancio ma che ha avviato il cambiamento delle procedure di erogazione del credito, il rafforzamento dei controlli interni, lo sviluppo dei nuovi prodotti.

     

    Una squadra che vuole anche mettersi all’ascolto dei soci, dei clienti, periodicamente, nelle varie sedi della banca, attraverso incontri mirati che consentano di veicolare le preoccupazioni, i suggerimenti, che talvolta faticano ad essere veicolati, ma che spesso possono evitare di commettere errori. Questo è un impegno che insieme prendiamo, nei confronti di tutti i soci.
     

     

    Per concludere, un breve ritorno ai fatti, menzionati all’inizio. A marzo di quest’anno si sono dimessi alcuni membri del Consiglio che erano in carica nel 2015, e il Direttore. Abbiamo deciso di non commentare quei fatti, lasciando all’autorità di Vigilanza il compito di chiarirne le motivazioni e le possibili implicazioni penali.

     

    Vogliamo solo precisare che quei fatti sono attinenti agli anni precedenti al 2016. Non ci riguardano.
     

     

    Non possiamo tuttavia non rammaricarci per quanto è avvenuto successivamente. In una fase così complessa per la vita della Banca, alimentare la contrapposizione fra i soci, per spirito di rivalsa o con il miraggio di un impossibile ritorno al passato, non è quello che serve per superare questo momento non facile.

     

    Nessuno degli esponenti della nostra lista ha interessi personali da difendere, direttive a cui adeguarsi o scheletri nell’armadio da nascondere. Condividiamo un progetto sano e riteniamo di avere le competenze, la volontà e la dedizione per portarlo avanti, senza arroganza, ma con determinazione.
     

     

    E’ proprio per aiutarci in questo progetto che vi aspettiamo all’ObiHall (ex-Teatro Tenda) alle 9.30 di domenica 14 maggio, e in qualsiasi altra occasione d’incontro riteniate più opportuna nei prossimi giorni.

     

    CON GIUSEPPE LIBERATORE – Uno dei candidati nella lista di Bini Smaghi

    è l'attuale direttore generale del Consorzio Vino Chianti Classico

     

     

    LISTA CDA PRESIDENTE BINI SMAGHI

    La Squadra

    Lorenzo Bini Smaghi

    Nato il 29 novembre 1956, residente a San Casciano Val di Pesa. Dottorato in Economia all’Università di Chicago. E’ stato dirigente presso la Banca d’Italia e il Ministero del Tesoro, membro del Comitato esecutivo della BCE. E’ attualmente Presidente di SocietéGénérale.

     

    Elisabetta Montanaro

    Nata il 30 novembre 1944, residente a Siena. Laureata in Economia e in Giurisprudenza. Professore ordinario  dell’Università di Siena di gestione bancaria. La sua attività di ricerca e di insegnamento verte principalmente su performance e rischi bancari, gestione delle crisi, regolamentazione e vigilanza. È stata Consigliere di Amministrazione di Banca Mercantile e di MPS Bancaverde, nonché Consigliere di Succursale della Banca d’Italia a Siena. Ha svolto attività di Consulente Tecnico di Ufficio su tematiche bancarie dei Tribunali di Prato, Pisa, Firenze e Palermo.

     

    Emilio Bertini

    Nato il 5 gennaio 1948 e residente a Montale (PT). Commerciante, ha svolto incarichi Dirigente della Confcommercio di Pistoia.

     

    Massimo Brogi

    Nato il 7 maggio1957, residente a Siena. Agente Immobiliare dal 1983, Vice Presidente Finanziaria Senese di Sviluppo S.p.A dal giugno 2011 all’agosto 2014.

     

    Niccolò Brandini Marcolini

    Nato il 12 settembre 1964, residente a Castellina in Chianti, Laureato in Scienze agrarie all’Università di Firenze, Socio dello Studio PROECO, di Monteriggioni, responsabile del settore tecnico agronomico e faunistico.

     

    Lorenzo Checcucci

    Nato il 1 Agosto 1965, residente a San Casciano Val di Pesa. Laureato in Ingegneria Civile, è Presidente e direttore tecnico della società di ingegneria “Vega Ingegneria Srl” da lui fondata, operante in campo immobiliare e infrastrutturale. E’ stato membro della Commissione Edilizia del Comune di San Casciano.

     

    Alberto Guarnieri

    Nato il 12 Maggio 1968, residente in Impruneta. Perito Elettronico. Imprenditore. Titolare della Guarnieri SRL (Sambuca). Fratello Attivo dal 1986 della Misericordia di Firenze.

     

    Giuseppe Liberatore

    Nato il 9 giugno 1955, residente a Scandicci. Laureato in Scienze Agrarie e Master in Enologia e Viticoltura. Attualmente Direttore Generale del Vino e dell’Olio Chianti Classico. Dal 1 settembre 2017 Amministratore Delegato di Valoritalia s.r.l., la società che certifica l’80% dei vini italiani a Denominazione di Origine.  

     

    Diletta Marzi

    Nata a Firenze 11 agosto 1978, residente a Campi Bisenzio. Laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Firenze; iscritta all’albo degli Avvocati di Firenze dal 2009. Esercita libera professione con particolare riguardo al settore del diritto civile, diritto di famiglia, diritti delle persone, successioni e diritto del lavoro.

     

    Pierpaolo Pantanelli

    Nato a Prato il 13 Febbraio 1968, residente a Pistoia. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Firenze. Avvocato del Foro di Pistoia. Componente del Comitato delle Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia. Amministratore della Banca di Pistoia Credito Cooperativo e successivamente di ChiantiBanca.

     

    Serena Pucci

    Nata il 27 giugno 1974, residente a Carmignano. Geometra, Consigliere di amministrazione della Bcc Area Pratese dal 2010 al 2013. Amministratore in società di gestione e realizzazione di patrimoni immobiliari, Progettista e Direttore lavori di opere pubbliche. Consulente alla Corte d’Appello di Firenze.

     

    Oliviero Roggi

    Nato il 18 Dicembre 1970, residente a Bagno a Ripoli. Professore Universitario di Finanza, Banca e Risk Management presso l’Università degli Studi di Firenze. E’ stato Visiting Professor alla New York University Stern School of Business, consulente della Banca Mondiale. Ha ricoperto ruoli di amministratore e sindaco revisore in  gruppi bancari e in società pubbliche e private.

     

    Maria Lucetta Russotto

    Nata il 21 marzo 1967 residente a Poggio a Caiano. Dottore Commercialista e revisore contabile, con studio a Prato. Referente organismo di composizione della crisi per le Provincia di Prato, Unione dei sette comuni di Prato, Montemurlo, Vaiano, Vernio Cantagallo, Poggio a Caiano e Carmignano. Docente e responsabile per la formazione professionale del corso di “Diritto della Gestione e Soluzione della Crisi d’impresa” Scuola di Alta Formazione Dipartimento Scienze Aziendali Università di Firenze.

     

    Duccio Bari

    Nato il 28 novembre 1963, residente a Siena. Laureato all’Università di Siena. Avvocato civilista, patrocinante in Cassazione, specialista in diritto delle successioni, urbanistica, contrattualistica, diritto commerciale e della crisi d’impresa.

     

    Stefano Maestrini

    Nato il10 Aprile 1949, residente a Siena. Laureato in Ingegneria all’Università di Pisa. E’ stato Direttore Generale di Foxboro Scada (gruppo Invensys) Executive Manager di General Electric e Vice Presidente per l’EMEA di Dresser. E’ stato membro del CdA di Foxboro Scada, Teknos, DresserWaine. Fondatore nel 2006 ed Amm. Unico di GMS. E’stato Priore della Contrada della Panterae AD del Consorzio Tutela Palio.

     

    Giancarlo Zucca

    Nato il 31 gennaio 1959, residente a Sovicille. Commercialista in Siena, con esperienza nel campo della consulenza aziendale fiscale e tributaria, R.evisore contabile. Presidente e Sindaco di vari collegi sindacali, Consigliere regionale in Confprofessioni Toscana.

    di Redazione

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