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giovedì 28 Marzo 2024
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    Una settimana dopo la sconfitta: Bini Smaghi parla di ChiantiBanca a “In mezz’ora”

    "I soci hanno deciso di eleggere quelli vicini... a quelli di prima. C'è un meccanismo perverso di favoritismi"

    SAN CASCIANO – A una settimana esatta dall'assemblea dei soci che ha sancito la sconfitta della lista che lo ri-candidava alla guida di ChiantiBanca, Lorenzo Bini Smaghi è stato ospite, nel pomeriggio di oggi, domenica 21 maggio, di Lucia Annunziata a "In mezz'ora", su Rai Tre.

     

    Dove ha parlato di Europa, di Francia, Italia e Germania. Ma anche di… ChiantiBanca. Bini Smaghi ha risposto alle domande della Annunziata sul perché, secondo lui, i soci di ChiantiBanca lo abbiamo respinto.

     

    Tenendo innanzi tutto a dire che "la banca è sana, in un anno abbiamo fatto pulizia e sta in piedi. C'è un familismo corrotto dice lei? E' vero. Ma si domandi: come fa il management, il Cda, ad essere rieletto dai soci? Deve elargire favori, piaceri, in modo che ogni tre anni ti rieleggano. E' un meccanismo perverso di favoritismi. E allo stesso tempo può raccontare la sua storia ai soci, che a volte non è vera".

     

    Sul ruolo di Banca d'Italia nella vicenda ChiantiBanca: "Da noi è venuta una ispezione – dice Bini Smaghi – peraltro con un bravissimo ispettore. Ha fatto mandare via metà Cda e quando ci siamo dimessi i soci hanno deciso di rieleggere quelli vicini a quelli di prima".

     

    "Si possono fare tutti i rimproveri del mondo a Banca d'Italia – evidenzia – che però le cose le ha dette: se alla fine i soci riprongono le stesse persone vuol dire che gli andava bene. Ma si devono assumere poi le responsabilità delle perdite".

     

    Perché, dice Bini Smaghi, "nelle banche popolari e cooperative è diffcile per i soci-azionisti capire come va la situazione perché ricevono i report dai loro management che dicono che tutto va bene… ma in realtà non è così".

     

    "Spesso – ribadisce – e questo fa parte del conservatismo italiano che non vuole cambiare finché non si sbatte la testa contro il muro, certi segnali non vengono letti. Parliamo di casi come Banca Etruria in cui Banca d'Italia ha fatto rilievi ma i soci hanno continuato ad eleggere lo stesso management".

     

    "Poi Banca d'Italia – dice ancora – è tornata e ha multato il Cda. E i soci hanno continuato ad eleggere le stesse persone. Poi si è andati a sbattere contro un muro e allora i soci hanno detto: la Banca d'Italia dove stava? Lo Stato dove è?".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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