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giovedì 28 Marzo 2024
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    Filiera corta, sempre aperto, cibo veloce e buono: ecco a voi il Jumangi

    Alla scoperta della nuova "creatura" di Mattia Gabbiani, 27 anni, in via Morrocchesi. Idee giovani e molto chiare

    SAN CASCIANO – Una nuova prospettiva è sempre possibile: lo insegna San Casciano, coi suoi luoghi sempre uguali eppure diversi e con le sue novità che divorano l'attenzione; lo insegnano, soprattutto, le sue persone.

     

    Il Jumangi ha aperto da poco, ma ha già cambiato l’aspetto della strada che lo ospita: in via Morrocchesi 19 (per i sancascianesi via "del prato") spuntano vasetti di verdura, sedute spaiate, qualche tavolino e una bicicletta.

     

    Il padrone di questa casa sempre aperta è Mattia Gabbiani: 27 anni, sancascianese, un viso dispettoso e idee precise su ciò che vorrebbe.

     

    Si è occupato dell’organizzazione di eventi in discoteca fin dai 16 anni, per allontanarsi dal mondo della notte in cerca di una concretezza che ha raggiunto con successo (lo conoscete per il suo Vinile a Mercatale, col socio 28enne Niccolò Berti, di Tavarnelle).

     

    IN VIA MORROCCHESI – Sullo sfondo la chiesa della Misericordia

     

    Quando Mattia non c'è, il responsabile del Jumangi è il 32enne Massimo Meucci, laureato in Giurisprudenza, ma da sempre appassionato di cucina e bartending.

     

    Come per Vinile, che ha saputo donare nuovo lustro al bosco adiacente al campo sportivo di Mercatale, anche in questo caso Mattia ha prima individuato un luogo d’interesse per poi sviluppare le idee: “Ho visto questo fondo – spiega – e mi è piaciuto da morire. È dentro una vecchia villa medicea, con soffitti alti e pavimenti in cotto”.

     

    “Volevamo un servizio semplice e ci teniamo a mantenere prezzi bassi – prosegue Mattia –  l’apparecchiatura si trova in tavola e non c’è il costo di coperto che influirebbe su uno scontrino medio di 10 euro a testa".

     

    "Inoltre – dice ancora – desideriamo essere molto presenti, per questo l’orario si estende continuativamente dalle 11.30 fino alle 22.30 dal lunedì al venerdì, mentre il sabato e la domenica si apre alle 9 con una ricca colazione internazionale. Vorremmo essere presenti 365 giorni l’anno e offrire un'alternativa anche nei mesi invernali”.

     

    IL TITOLARE – Mattia Gabbiani

     

    Il menù ha per protagonisti schiacciatone ripiene e piatti freddi. La schiacciata è una ricetta esclusiva, frutto di una ricerca di tre mesi. La carne arriva dalle macellerie Chiappi (di San Quirico) e Parti (di San Donato in Poggio).

     

    “Il Jumangi nasce dalla voglia di fornire un posto sempre aperto – aggiunge Mattia – che offra cibo veloce ma buono. L’idea di base è quella della filiera corta, come al Vinile. Qui abbiamo un primo tutti i giorni, antipasti, insalate, carne e schiacciate, ma il tutto è rigorosamente senza cottura”.

     

    Il film “Jumanji”, da cui deriva il nome del locale, racconta di un gioco in una sorta di jungla magica che muta forma col comportamento dei giocatori. Infatti, anche la scelta degli arredi è particolare: il verde e il color legno sono predominanti, la parete è popolata di scimmie e si intravede qualche altro animale; sul soffitto verrà installata una griglia per delle piante calanti e il bagno è tutto da esplorare.

     

    “Abbiamo cambiato leggermente il nome – racconta Mattia -per mettere l’accento sulla parola "mangiare", ma lo abbiamo scelto per la volontà di ricreare una jungla, perché volevamo che il Jumangi fosse un posto vivo. La maggior parte dei mobili l’ho trovata in qualche cantina o in locali in procinto di chiudere. Amo girare e mi piace il concetto di riuso, l’idea di dare una seconda vita”.

     

    “Le proposte di Mattia – interviene Massimo – mi sono sembrate chiare e vincenti: voleva creare un punto di ritrovo e un ambiente amichevole. Il pensiero di lavorare con ragazzi giovani mi ha reso entusiasta e si sta rivelando un’esperienza meravigliosa! Lui è un gran titolare e siamo soddisfatti della risposta”.

     

    Anche gli altri dipendenti sono principalmente sancascianesi. Hanno tra i 20 e i 25 anni: “Volevo offrire un’opportunità di crescita lavorativa ai nostri studenti, così si svegliano” scherza Mattia.

     

    "Mi piace San Casciano . sottolinea ancora – ma arrivare a un compromesso non è sempre facile. Tanti sono contenti, altri più scettici, ma i rapporti coi commercianti sono già buoni”. Alcuni pranzano qui o si fermano per una battuta.

     

    "Io – conclude – credo fermamente nella positività della varietà. Porta turismo, gente e lavoro e per me più cose ci sono, meglio è. Un’impostazione più commerciale, che attiri clienti con un’offerta continuativa e differenziata, mi sembra l'unica possibilità per trattenere i turisti e offrire un servizio completo".

     

    Quel che è certo, è che da qui Via Morrocchesi sembra più bella e che il Jumangi ci offre un valido motivo per passeggiarci, ma soprattutto soffermarcisi un poco. Da questa prospettiva non ce lo aveva fatto fare nessuno e sembra quasi di scoprire un posto nuovo.

     

    Allora lunga vita a chi ci rende possibile quello che più ci piace: innamorarci sempre di dove viviamo.

     

    di Martina Mecacci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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