IMPRUNETA – Ha portato con le sue mani, nel palazzo comunale di piazza Buondelmonti, la breve lettera di poche righe in cui ha annunciato in primis al sindaco di Impruneta, Alessio Calamandrei, le sue dimissioni da presidente dell'Ente Festa dell'Uva. Irrevocabili.
Da alcuni giorni, a poco più di due mesi dalla sfilata in piazza dei carri per l'edizione 2017, Paolo Vermigli non guida più l'Ente. In un percorso di presa di distanza che in realtà era iniziato da tempo.
Perché più volte lo stesso Vermigli aveva espresso insofferenza per dinamiche troppo lontane dalle sue idee.
"Dovevo uscirne fuori già qualche mese fa – ammette Vermigli – dopo la festa dello scorso anno. Poi alcuni amici imprunetini mi hanno detto di non lasciare questa festa in mano alle "lobby locali". Ci ho creduto ma non ce l'ho fatta".
"Cosa intendo per "lobby locali"? L'Impruneta – risponde Vermigli – è un paese molto strano dove ci sono gruppi di persone che cercano di essere dappertutto. Ci sono delle connivenze e non vogliono intromissioni. Non sono riuscito a scardinare questo sistema".
Adesso la domanda è sulla Festa di quest'anno, viste peraltro le problamtiche economiche alle quali i tagli operati dall'amministrazione comunale porteranno.
"Non so se ci sarà un nuovo presidente – risponde Vermigli – può darsi che prenda tutto in mano il sindaco. Chissà, è sempre stato vicino al tema Festa dell'Uva. Lo potrà essere a maggior ragione con le elezioni in vista…".
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Vermigli comunque, se potrà darà, una mano: "Io non sparisco – conclude togliendosi qualche sassolino dalle scarpe – come ha fatto qualcun altro: non avrò nessuna carica, quello che è in ballo e che avevo messo in ponte darò mano a portarlo a termine. Ma senza prendermi impegni falsi e senza senso".
di Matteo Pucci
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