SAMBUCA (TAVARNELLE) – Dopo l’episodio della palazzina in via Biagi, svaligiata neanche due mesi fa, (purtroppo) torniamo a parlare di furti alla Sambuca.
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Sembra essere un periodo sfortunato, da questo punto di vista, per la frazione tavarnellina. Ben tre sono i casi verificatisi solo negli ultimi giorni: due riguardano esercizi pubblici, l’altro una residenza privata. Tutti nei dintorni del campo sportivo. Per fortuna i danni arrecati, al massimo, sono di lieve entità.
Tuttavia i residenti (giustamente) hanno paura. Si sentono bersagliati. E non riescono a vivere in modo del tutto sereno la quotidianità. Insomma, la situazione sta diventando pesante.
E, riportando ancora una volta le spiacevoli esperienze subite, ci auguriamo che servano da ammonimento alla popolazione a prestare ulteriore attenzione. Anche e soprattutto per mettere in atto tutte le misure preventive possibili e a chiamare le forze dell'ordine appena notano qualcosa di strano.
“Dopo aver rotto una finestra ed un pannello – inizia Alessandro Giotti, titolare della pizzeria al campo sportivo – sono entrati nel locale giovedì 20, di pomeriggio, e venerdì 21. Per cosa? Bibite e spiccioli”.
“Hanno anche spaccato due camper, di cui uno parcheggiato qua davanti – aggiunge Alessandro – La Sambuca è stata presa di mira. Qualche sera fa c’era un "concerto di allarmi". La gente è stanca”.
“Nella notte di giovedì 20 – a parlare ora è Danilo Barbieri, proprietario della piscina Gramasteda – hanno scavalcato il cancello, buttato all’aria e arraffato qualche birra dal frigo nel gazebo e delle monete dalla cassetta del bagnino: quindi presumo che conoscessero il posto”.
“L’allarme non è suonato, perché non hanno varcato la struttura – prosegue Danilo – Me ne sono accorto la mattina successiva, alle 4.30, quando ho aperto. Ho avuto un po’ paura sul momento, perché avrei potuto trovarli ancora lì. Ma niente di più: meno male”.
“Penso sapessero che non c’eravamo – interviene una famiglia che abita in via Senese – Hanno tentato proprio domenica 23, intorno alle 23, mentre eravamo ad un matrimonio. E’ scattato l’antifurto e la casa si è illuminata”.
“Dei bambini che erano ai giardini li hanno visti scappare – conclude la famiglia sambuchina – Ci hanno raccontato che erano in due e avevano delle torce: sono andati lungo il fiume. Ciò che resta è la preoccupazione: non siamo neppure liberi di uscire tranquillamente due ore la sera”.
di Noemi Bartalesi
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