IMPRUNETA – “In Thailandia dicono che solo a 24 anni si diventa grandi e si inizia a capire cosa si vuol fare della propria vita: così è stato per me”.
A parlare così è Laura Baldi, ventiquattrenne imprunetina, neolaureata in fisioterapia, che è partita per la Thailandia per aiutare tantissimi bambini bisognosi di cure.
“Se dovessi dirvi come è nata l’idea direi inconsciamente – inizia a raccontare – Mi ero promessa di fare un'esperienza all'estero post laurea e possibilmente con i bambini. Questo amore per i bambini è nato durante il tirocinio in fisioterapia pediatrica del terzo anno di università, ed è come se fosse scattato qualcosa” ci spiega emozionatissima.
Laura conclude gli studi a novembre e nonostante trovi subito lavoro in un centro di riabilitazione privato, inizia a cercare un posto dove potesse rendersi utile in estate come fisioterapista pediatrica in condizioni un po' diverse da quelle italiane: così trova un centro vicino a Chiang Rai, nel Nord della Thailandia.
“Ho deciso di intraprendere questo viaggio – prosegue – oltre che per aiutare i bambini, anche per capire meglio me stessa ed aumentare il mio spirito di adattamento, aprirmi ad altre culture e ovviamente conoscere nuove persone e nuovi punti di vista: questo il motivo per cui ho deciso di partire completamente da sola”.
“Sono arrivata al centro il 30 luglio, e subito i bambini mi hanno accolto con sorrisi enormi: è stata una grande emozione – rivive ancora oggi emozionata – La maggior parte dei bambini è affetta da Paralisi Cerebrale Infantile, sindrome trisomia 21 e altri tipi di patologie, che in Italia per fortuna non si vedono più”.
“Tutti loro hanno assolutamente bisogno di fare fisioterapia – spiega – perchè è fondamentale per prevenire tutta una serie di complicazioni".
“Alloggerò qui al centro per tutto il mese – dice ancora – lavorando dal lunedì al venerdì. Il sabato e la domenica invece sono libera, così alcuni ragazzi che lavorano nel centro mi accompagnano a visitare i dintorni di Chiang Rai che sono a dir poco stupendi per i panorami che ci sono”.
“Nonostante tutti i luoghi stupendi visti – afferma – quelli che più mi sono rimasti nel cuore sono tre villaggi molto poveri da cui provengono alcuni bambini del centro: la povertà regna sovrana ma sono completamente immersi nella natura e nella tranquillità”.
“Per quanto cerchi di adattarmi, non nego che vi siano delle difficoltà – confessa – Prima di partire ho fatto molti vaccini, come tifo, colera, epatite a e antitetanica, e anche se per adesso procede tutto bene non è facile abituarsi ai loro costumi e soprattutto al loro concetto di igiene".
"Ma ciò che mi fa sentire viva ogni giorno – conclude – e mi fa alzare felice di fare il mio lavoro è il sorriso di ogni singolo bambino, che mi ripaga di qualsiasi pensiero triste”.
di Costanza Masini
© RIPRODUZIONE RISERVATA