spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 19 Aprile 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Personaggi storici che ci lasciano: addio Cesare Lazzeri, detto Violino

    Aveva 91 anni: era stato uno degli storici camionisti delle Cantine Antinori e un famoso "annestino". Il ricordo

    SAN CASCIANO – "Si è spento ma il suo modo d'interpretare la vita resterà sempre un esempio per tutti noi".

     

    Se n'è andato alla soglia dei 91 anni (era nato il 15 ottobre del 1926) Cesare Lazzeri, detto Violino, personaggio molto conosciuto, componente a tutti gli effetti di quella San Casciano che purtroppo, per motivi anagrafici, sta pian piano scomparendo.

     

    I suoi familiari lo ricordano con una frase semplice, che però dice tutto. Semplice come era Cesare: di quella sempliciità buona, che sapeva di vita vissuta, saggezza, comprensione delle cose.

     

    Era talmente conosciuto che la croce di legno che si trova al "gomito" di via Colle d'Agnola, dove la strada gira verso il basso dopo aver costeggiato il confine con il campo sportivo, si chiama, appunto, la "Croce di Violino".

     

    Conosciutissima anche la moglie, la "Maria del Soffietto", da una vita in quella deliziosa bottega in via IV Novembre, fra cappelli, ceste di vimini e balocchi di legno.

     

    Che era peraltro anche il soprannome usato per il suo nonno, anche non si sa bene il perché di questo nomignolo: insomma, un soprannome dato al nonno, senza che se ne conoscesse il motivo (sapeva suonare lo strumento?) e, come capitava spesso nelle nostre campagne, passato come "eredità" a chi veniva dopo.

     

    Cesare ha vissuto tutta la sua vita nel Colle d'Agnola: prima lavorando alla fattoria dov'era nato, Podere Rapi (che poi passó alla Curia), poi come autista-camionista per le cantine Antinori, ovviamente quando erano ancora in via Empolese.

     

    "Era un lavoro durissimo – ci raccontano i familiari – portare il vino in tutta Italia ed Europa con quei mezzi e quelle strade. All'epoca le Cantine avevano i loro autisti, partivano in due con un camion e andavano in tutta Europa. Erano veri e propri viaggi eroici".

     

    Per i suoi servizi alle Cantine Antinori ricevette anche un riconoscimento, una sorta di "chiave delle Cantine".

     

    Uomo dei campi, Cesare era conosciuto da tutti come un eccellente "annestino": veniva chiamato per l'annesto di vigne e piante da frutto sia da aziende che da privati: "Da un melo tirava fuori pesche, pere e albicocche…".

     

    "Era un uomo della terra – concludono i familiari – in ritmo con la natura e le stagioni. Un contadino toscano nel vero senso della parola. D'animo gentile e di poche parole, nascondeva con umiltà una conoscenza profonda della campagna che era la sua vera passione".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...