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giovedì 25 Aprile 2024
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    Cittadinanza Attiva: “Un nuovo vento di cemento spira a Bagno a Ripoli?”

    "Il rischio è che con questa giunta l'urbanistica venga influenzata solo da interessi privati e particolari"

    BAGNO A RIPOLI – "Mentre sta per scadere il termine dell’avviso pubblico, vale la pena allargare la prospettiva sull’urbanistica a Bagno a Ripoli, guardarsi un po’ indietro e capire dove si stia andando".

     

    Introduce così il gruppo di opposizione Per una Cittadinanza Attiva a Bagno a Ripoli una riflessione sul tema Piano Strutturale, urbanistica e sviluppo del territorio.

     

    Un tema, quello dell'urbanistica, rimasto centrale nel dibattito pubblico a cavallo degli anni Duemila, gli anni della "febbre del mattone". Poi scemato drasticamente con la crisi nera del comparto edilizio. E che oggi sta tornando un po' in… "auge".

     

    LA "STORIA" DELL'URBANISTICA A BAGNO A RIPOLI

     

    "Non dimentichiamoci, infatti – proseguono – che il Piano Strutturale del 1999 conteneva previsioni edificatorie a macchia di leopardo in zone collinari, che, in un articolo su La Repubblica dell’ottobre 2004, erano state definite Scempi sulle colline di Bagno a Ripoli”.

     

    "Grazie forse anche a questo articolo – ricordano – il neo sindaco Luciano Bartolini venne spinto a rivedere le scelte urbanistiche, per giungere al nuovo Piano strutturale del 2011, che sottende una nuova filosofia urbanistica di fondo: la valorizzazione e il recupero dell’esistente preminenti rispetto al consumo di nuovo suolo, ed una maggiore attenzione al valore paesaggistico piuttosto che alla speculazione edilizia".

     

    "È emersa – rilanciano – e maturata nel tempo, una nuova sensibilità, riconosciuta pubblicamente anche dall’allora sindaco Bartolini, per la tutela del nostro patrimonio paesaggistico, bene comune difeso da associazioni e comitati di cittadini, nati anche nelle varie frazioni (Vallina, Baroncelli, La Fonte, Grassina, Osteria Nuova, Bagno a Ripoli, Antella), dal Gruppo Verdi di Bagno a Ripoli. Anche la nostra lista civica sostiene i medesimi obiettivi: i nuovi interventi edificatori non trovano giustificazione se il fabbisogno abitativo è già soddisfatto dal patrimonio immobiliare esistente o da quello recuperabile".

     

    "Del resto – dicono ancora – da molti anni la popolazione ripolese si attesta intorno ai 25.000 abitanti, ed il costruito è in esubero rispetto a tale popolazione: lo dimostrano le case sfitte e invendute che vediamo. In quegli anni, poi, fu raggiunta un’altra importante conquista: infatti, riuscì ad affermarsi l’idea che l’urbanistica non fosse più appannaggio della maggioranza ma, essendo il tema più importante nella gestione di un comune tanto da essere di competenza del consiglio comunale, si dovesse ricercare il contributo di tutte le forze consiliari per arrivare a scelte ponderate ed il più possibile condivise. Eppure, sembra tutto un ricordo lontano…".

     

    LE CRITICHE ALLA GIUNTA CASINI

     

    "Attraverso questo avviso pubblico – e qui Cittadinanza Attiva viene ai giorni nostri – il sindaco e la sua giunta fissano già importanti obiettivi strategici da perseguire con la revisione degli strumenti urbanistici. Certo, in questa fase, lo permette la legge ed il consiglio verrà coinvolto in una fase successiva, ma ci sono delle parti mancanti in questo procedimento, che non possiamo non denunciare".

     

    "Le previsioni del piano strutturale vigente – rimarcano ancora – sono il frutto di un faticoso percorso, a seguito della mutata sensibilità da parte dei cittadini: per quale motivo ora tutto questo lavoro deve essere buttato alle ortiche? Nel processo partecipativo che aveva portato alla sua formazione, erano state esaminate molte osservazioni di cittadini, con l’impegno di riprenderle in considerazione al momento della revisione: che fine hanno fatto?".

     

    "Nulla è dato sapere – accusano – e, nonostante i buoni propositi espressi con gli obiettivi strategici, c’è il rischio che a questo avviso partecipino solo i soggetti interessati e che da questa procedura emergano solo indirizzi incoerenti e influenzati dagli interessi particolari".

     

    "E temiamo – concludono – che l’urbanistica a Bagno a Ripoli faccia un salto indietro di molti anni, permettendo ai “soliti noti” di usare il territorio, il principale bene comune di una popolazione, a proprio ed esclusivo vantaggio, mentre i cittadini non hanno più voce in capitolo. È proprio questo ciò che vuole la nostra amministrazione?".

     

    LA POSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

     

    Intanto dal Comune ricordano che sono gli "ultimi giorni per presentare idee e proposte con cui aggiornare gli strumenti urbanistici del Comune di Bagno a Ripoli. La finestra aperta dall'amministrazione comunale per accogliere i suggerimenti di cittadini, associazioni e comitati si chiuderà il 30 ottobre prossimo. Alla base delle proposte dovrà esserci il principio guida dell'utilità pubblica. Ma le idee avanzate dalla cittadinanza dovranno rispondere anche a criteri come la limitazione del consumo di suolo, l'incentivo della riqualificazione e rigenerazione urbana e la sostenibilità".

     

    "La manifestazione di interesse aperta dal Comune – ricordano – contribuirà ad adeguare i nuovi strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica alle direttive della legge regionale per il governo del territorio (legge 65/2014) e al Piano paesaggistico regionale. La documentazione necessaria per aderire al percorso di partecipazione è reperibile e scaricabile in forma integrale sul sito del Comune: www.comune.bagno-a-ripoli.fi.it".

     

    “Per i ritardatari che volessero avanzare proposte e idee ci sono ancora alcuni giorni – dicono il sindaco Francesco Casini e l'assessore all'urbanistica Paolo Frezzi – È un'occasione importante per disegnare con il contributo di tutti gli strumenti urbanistici e di pianificazione che daranno un volto alla Bagno a Ripoli di domani”.

     

    Di seguito il “decalogo” steso dal Comune, contenente i princìpi e i criteri con cui formulare le istanze da presentare: consolidare le aziende esistenti e favorire l’insediamento di nuove realtà produttive; ontenere il consumo di suolo; valorizzare gli “àmbiti periurbani”; tutelare e valorizzare il territorio rurale; favorire lo sviluppo delle attività agricole professionali; realizzare infrastrutture e servizi pubblici adeguati; riqualificare e consolidare il patrimonio esistente; tutelare l’ambiente attraverso uno sviluppo sostenibile; tutelare e progettare il paesaggio; rispondere alle esigenze abitative e consolidare l’insediamento delle famiglie residenti sul territorio.

     

    Le proposte presentate saranno esaminate in base ai seguenti criteri orientativi: elementi d’interesse pubblico e benefici per la collettività contenuti nella proposta; localizzazione delle proposte in relazione al contenimento del consumo di suolo; capacità di perseguimento degli obiettivi generali sopra indicati; coerenza delle proposte con i caratteri indicati nell’avviso; compatibilità con eventuali vincoli di tutela dei beni culturali, paesaggistici ed ambientali.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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