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giovedì 28 Marzo 2024
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    Campoli: “Spari vicini alla strada e pallini da caccia addosso a me e mio figlio”

    Maura Masini ci racconta quello che è accaduto due sere fa: "Adesso lui ha paura anche a uscire di casa"

    SAN CASCIANO – Uno sparo di fucile. Il cuore che balza in gola. Poi una pioggia di pallini che cadono dall'alto, addosso a lei e a suo figlio, mentre stanno tranquillamente passeggiando in una strada vicinale di campagna, nella zona di Campoli. Poi altri spari, nonostante le urla.

     

    E' accaduto mercoledì 18 ottobre, attorno alle 18, a Maura Masini e a suo figlio Timmy: persone conosciutissime e apprezzatissime nella comunità locale, cuori pulsanti dell'associazione Abc Bambini cri du Chat.

     

    Maura ha deciso di raccontarci questa brutta esperienza non per dare addosso ai cacciatori in generale, ma per rimarcare una semplice verità: pur pensandola ognuno a modo suo sulla caccia (così come su tante altre attività umane) serve una base di rispetto reciproco per convivere.

     

    "Viviamo a Villa Barberino – inizia – poco dopo Campoli, nella tenuta dei Nunzi Conti. Abbiamo un angolino lì: la campagna l'abbiamo scelta per camminare e fare attività fisica. E' sempre stata riserva di caccia, ma da un po' non lo è più. E quindi fra cani e spari adesso è un problema: ma questo rientra nello stare in campagna, non voglio certo fare polemiche".

     

    "Il problema- prosegue – è che io, ogni giorno, per motivi di salute, devo camminare almeno 40 minuti. Vado da casa mia verso il bosco dove i cacciatori una volta all'anno fanno il grande pranzo, oppure verso la strada di Campoli. Ci passano persone a cercare funghi o asparagi, gente a passeggiare con i bambini: è una strada vicinale sterrata molto frequentata, vicina alle case".

     

    Poi ci spiega quello che è accaduto l'altro pomeriggio: "Camminavamo lì per andare incontro a mia madre, che riportavano a casa da Villa San Martino. Era l'imbrunire, ma c'era ancora luce. Eravamo ancora vicino a casa quando abbiamo sentito, vicinissimo, un colpo di fucile, e una pioggia di pallini addosso".

     

    "La distanza? Non posso quantificarla – ammette – cento, duecento metri. Ma era vicino quanto basta per impaurirci. Timmy adesso è sotto choc, non vuole uscire da casa per camminare; io non mi fido più come prima che succedesse. Abbiamo urlato, siamo tornati indietro, e dopo quel colpo il cacciatore ne ha sparati altri quattro".

     

    "Non abbiamo visto chi potesse essere – dice ancora – Nel frattempo la signora che vive lì accanto c'è venuta incontro, anche lei preoccupata. Poi è arrivato anche il proprietario di casa, con il quale siamo andati a vedere le regole: io non lo so, magari la distanza c'era, ma il cacciatore ha sparato verso la strada".

     

    "Mi chiedo – conclude, mentre sta andando dai carabinieri di San Casciano a sporgere denuncia – se con tutti i km di boschi e di campi che ci sono, devono venire a sparare sotto le case e le strade. Oltre che di pubblica incolomutià è anche un discorso di civiltà e mancanza di rispetto."

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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