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venerdì 19 Aprile 2024
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    Polemiche Piano Strutturale: “Opposizioni assenti. Negli incontri e nelle commissioni”

    Roberto Fossi (capogruppo Pd-Psi) e Carlo Nozzi (presidente commissione 4) rispondono alle accuse

    GREVE IN CHIANTI – "Il Comune di Greve in Chianti aveva necessità di uno strumento Urbanistico moderno, chiaro, di semplice lettura e che interpretasse le esigenze del Territorio e dei cittadini e che tenesse conto delle linee guida del PIT e di tutte le Norme degli Enti sovraordinati. Con l’adozione nella seduta di Consiglio Comunale del 10 gennaio del Nuovo strumento urbanistico, composto dal Piano Strutturale e Piano Operativo, questa maggioranza ha confermato quegli obbiettivi e indirizzi prefissati e sottoscritti nel programma elettorale".

     

    A parlare sono Roberto Fossi (nella foto in alto), capogruppo ion consiglio comunale Pd-Psi, e Carlo Nozzi, presidente della commissione 4 del Comune di Greve in Chianti.

     

    La loro è una lunga riflessione dopo le polemiche roventi di questi ultimi giorni, susseguenti all'uscita (polemica) delle opposizioni dall'aula del consiglio durante la discussione e approvazione degli strumenti.

     

     

    "Sono occorsi – riprendono – come è noto, ben tre anni per arrivare alla definizione ed adozione di questo nuovo strumento urbanistico, ma come tutti conosciamo, il processo tecnico prima che politico, è partito dalle indagini geologiche, sismiche e paesaggistiche, dalle conferenze di servizi con i vari enti sovraordinati; questi, atti necessari e indispensabili per conformare il vecchio strumento urbanistico alle normative vigenti in materia e per la redazione del nuovo Piano Strutturale".

     

    "Come sottoscritto in campagna elettorale – rivendicano – in questi tre anni è stata redatta e approvata una Variante Urbanistica Anticipatoria per dare nuove e chiare regole, ed una variante di recepimento degli strumenti sovraordinati relativi alle pericolosità (idrogeologiche, sismiche e geomorfologiche), scongiurando così inevitabili richieste di danni (di molti milioni di euro) e dando la possibilità ad aziende presenti nel nostro territorio di adeguare i propri edifici alle nuove esigenze lavorative. Atti in possesso dell’amministrazione comunale e ben visibili a tutti da ormai molto tempo".

     

    La loro è una ricostruzione minuziosa dei vari passaggi: "Dopo aver definito le norme e la cartografia che compongono il Piano Strutturale adottato, i tecnici redattori hanno iniziato la campagna d’indagine per la redazione del Piano Operativo. Il sindaco Paolo Sottani in qualità di assessore all’urbanistica, come massima espressione di democrazia e di partecipazione, ha indetto delle assemblee pubbliche nelle varie frazioni, accompagnato dall’architetto estensore del Piano, dal responsabile dell’ufficio di Piano, dal presidente della commissione urbanistica e a rotazione dagli assessori e rappresentanti di frazione. In queste assemblee pubbliche sono stati esposti gli intenti politici per la pianificazione delle frazioni, dell’area limitrofa, nonché dell’intero territorio comunale".

     

     

    "Sono stati ascoltati i cittadini – rimarcano – prendendo atto delle particolari esigenze di ognuno di essi ma a queste assemblee c’è stata una scarsa o nulla partecipazione dei consiglieri dell’opposizione. Successivamente, quando l’estensore del nuovo strumento urbanistico, aveva impostato le linee guida: definizione delle Utoe, possibilità di interventi in area agricola (territorio aperto) classificazione degli edifici, interventi edilizi che potevano essere previsti per ogni tipologia edilizia, nuove perimetrazioni  delle aree urbanizzate, ex Utoe e dopo che erano state tradotte le volontà politiche in norme tecniche di attuazione, sempre tenendo conto dei vincoli di enti sovraordinati indicati nel Piano Strutturale, il Sindaco ha chiesto al presidente della Commissione Urbanistica di indire Commissioni ad hoc sugli argomenti del nuovo strumento".

     

    "Durante queste commissioni – rivendicano – oltre alla spiegazione di come era strutturato il nuovo Piano Strutturale e il Piano Operativo, si evidenziavano le scelte politiche ben leggibili nelle norme tecniche di attuazione e nella scelta di classificazione degli edifici esistenti sia per le aree urbane nonché per il territorio aperto. Va evidenziato che come costume consolidato dei consiglieri di opposizione, la loro presenza è sempre stata limitata, e la richiesta era sempre quella di visionare la documentazione! Quale documentazione?".

     

    CARLO NOZZI – Presidente commissione 4

     

    "Questa amministrazione – ricordano Nozzi e Fossi – fino a pochi giorni fa, non era in possesso di nessuna documentazione perché ancora non agli atti del Comune; tutto ciò che aveva veniva puntualmente presentato tramite slide, durante le commissioni. Oggi, come allora, nessuno ha capito che documentazione volesse l’opposizione!".

     

    "Il Piano Strutturale – rincarano – riporta e ricalca le norme e le tavole della Variante Anticipatoria già approvata da tempo, di cui ampiamente si è parlato nelle prime commissioni e nelle successive, venivano esposte le linee guida del nuovo Piano Operativo, massima espressione della volontà politica. Forse ciò che l’opposizione voleva era la cartografia delle aree urbanizzate per vedere se questa amministrazione avesse forzato la mano nell’individuare nuove zone d’espansione ma questa documentazione è entrata in possesso legale dell’amministrazione il giorno prima della consegna degli atti integrali del nuovo strumento urbanistico a tutti i consiglieri!".

     

    "Più volte – dicono ancora – nelle varie commissioni urbanistiche si è parlato di recupero edilizio dei centri urbani e del territorio aperto. Forse è mancata chiarezza nello spiegare che questa amministrazione cerca di stare al passo con i tempi ed è vicina alle esigenze dei cittadini e soprattutto sensibile a preservare il proprio territorio, oltre al fatto che il PIT non prevede nuove aree di espansione al di fuori del territorio urbanizzato".

     

    "Infatti – spiegano – come è possibile vedere dalla cartografia, sono state tolte tutte le aree di espansione previste nel precedente strumento in quanto non più d’interesse pubblico. I pochi casi di rideterminazione del perimetro urbano sono stati mantenuti al solo scopo di far realizzare opere pubbliche già esistenti ma ad oggi incomplete ed al servizio della collettività. Appena l’estensore del nuovo strumento urbanistico ha depositato i documenti, questa amministrazione ha messo in condizione i consiglieri comunali di ritirare l’intera e integrale documentazione in formato digitale".

     

    "Successivamente a questo – dicono ancora Fossi e Nozzi – è stata convocata la commissione alla quale sono risultati presenti l’estensore del Piano architetto Vezzosi, il responsabile di Piano ingegner Laura Lenci, il sindaco, i commissari di maggioranza e un commissario di Opposizione che dopo aver letto il solito proclama è uscito dall’aula. E’ evidente a chi sia ascrivibile il mancato confronto politico con l’opposizione".

     

    "L’opposizione – replicano – accusa la maggioranza che dalla consegna dei documenti alla Commissione che anticipa il consiglio comunale, i giorni erano pochi (sette), soprattutto perché durante le feste dell’Epifania i consiglieri erano in ferie. Ma proprio per questo, proprio per il fatto che i consiglieri erano in ferie essi avrebbero avuto più tempo per la lettura del nuovo strumento urbanistico!".

     

     

    "Comunque sia – riprendono – una volta discusso ampiamente in sedute precedenti il Piano Strutturale, rimaneva un unico documento da leggere ed interpretare ora: il Piano Operativo! Poco più di venti pagine che non avrebbero rappresentato una difficoltà di lettura per nessuno che avesse un minimo di buona volontà, ma non verso l’amministrazione, ma verso i cittadini che si dice di rappresentare. Non c’era da studiare il lavoro di tre anni occorsi per la redazione del Piano Strutturale e Piano Operativo ma semplicemente la lettura del Piano Operativo ed effettuare eventuali emendamenti che comunque, ricordiamo, possono essere fatti nei 60 giorni che seguono l’approvazione del Piano dedicati per legge proprio alle osservazioni".

     

    "I sette giorni – dicono con sicurezza – per chi avesse partecipato con spirito propositivo alle Commissioni sarebbero stati oltremodo sufficienti per un approfondita analisi; non c’è stato quindi un problema di comunicazione, semplicemente un ostruzionismo mascherato da parte dell’opposizione. L’Amministrazione confida molto nella lettura del nuovo strumento urbanistico da parte dei cittadini e degli addetti ai lavori, soprattutto confida in una valutazione positiva".

     

    "Una parola – concludono – anche sugli attacchi al presidente del consiglio comunale Giulio Saturnini. Questa maggioranza ritiene che siano del tutto immotivate e fuori luogo le parole dei gruppi di opposizione nei confronti del presidente Saturnini, la cui correttezza non è mai venuta meno. I gruppi di minoranza, anziché attaccarsi come sempre ai commi di un articolo – e quando gli fa comodo non rispettarne altri – dovrebbero spiegare ai cittadini che li hanno votati come mai hanno deciso di non approfittare dell’ennesima occasione di discussione sul Piano, offerta loro tramite la conferenza dei capigruppo. Così come non hanno partecipato a molte delle commissioni, non hanno partecipato al consiglio del 10 gennaio, visto che se ne sono andati subito dopo aver letto il loro proclama, senza partecipare né alla discussione né al voto".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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