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venerdì 26 Aprile 2024
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    Preistoria e alberi da frutto: apre il Parco dell’Abate alla Sambuca

    Domenica 22 aprile alle 16.30 il taglio del nastro dell'area verde lungo il corso della Pesa

    SAMBUCA (TAVARNELLE) – Un giardino incantato lungo il fiume dalle origini preistoriche. E’ il nuovo spazio all’aperto che il Comune mette a disposizione delle famiglie per ritrovarsi, socializzare e condividere il tempo libero in un’area arcaica del territorio.

     

    Tradizioni e frutti antichi si concentrano nel Parco dell’Abate, un’ampia zona a verde, estesa su 3mila metri quadrati dove la preistoria e la vita animale che abitava la Val di Pesa milioni di anni fa, come il celebre Mastodonte, antenato dell’elefante, incontrano la natura contemporanea, tra i nuovi percorsi sensoriali aperti e accoglienti di Sambuca.

     

    Le piante parlano di identità locale e narrano le origini e i frutti della terra, che connotano con i loro profumi e i loro sapori, le diverse stagioni dell’anno e scelgono una delle zone di maggior pregio del Chianti per entrare in contatto con lo stile outdoor della frazione tavarnellina.

     

    Dall’utilizzo della cassa di espansione alla realizzazione di un parco urbano e di un’area naturalistica che risponde alla necessità di ampliare le opportunità del territorio invitando famiglie e visitatori a riscoprire e vivere il lungo Pesa, esplorare boschi e ambienti tipici del paesaggio fluviale del Chianti.

     

    Si è conclusa l’opera che ha mirato alla realizzazione di un ampio parco in via San Giovanni Gualberto, antistante il complesso residenziale dell’Abate, che recupera la tradizione florovivaistica della terra toscana con la piantumazione di varie specie vegetali.

     

    Un investimento, pari a 150mila euro, reso possibile dalla collaborazione tra il Comune di Tavarnelle e il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno.

     

    Ad aver permesso il finanziamento il contributo del Consorzio e gli oneri comunali di urbanizzazione.

     

    Domenica 22 aprile alle 16.30, una grande festa di comunità, arricchita dagli interventi musicali della Bandaccia di Marcialla, inaugurerà il parco che propone un’originale contaminazione ambientale in cui il giardino all’italiana si combina con il landscape di origine britannica.

     

    Un contesto di qualità che invita ad allungare lo sguardo verso il paesaggio fluviale della Pesa.

     

    Il giardino all’europea, nata da un’opera di recupero di una zona degradata, mescola e fonde stili diversi, da quello geometrico all’impostazione inglese affidata all’accostamento degli elementi naturali, il parco accoglie le coltivazioni originarie della macchia chiantigiana quali corbezzolo, corniolo, gelso, melograno, lazzeruolo, sorbo, vite da uva, oltre ai classici nocciolo, peri selvatici, meli, nespolo. Un ambiente è riservato alle essenze inebrianti di varie specie di fiori tra cui il gelsomino.

     

    Al taglio del nastro, oltre al sindaco David Baroncelli, saranno presenti l’architetto Marco Parrini, autore del progetto, e il presidente del Consorzio Marco Bottino. La Pro Loco della Sambuca offrirà ai partecipanti una ricca merenda.

     

    Il parco dell’Abate nasce in una terra antichissima. Tra le foreste di Sambuca 2,5milioni di anni fa vivevano infatti i mastodonti di Sambuca, pachidermi simili agli elefanti.

     

    Il passaggio degli animali preistorici è testimoniato dal rinvenimento, avvenuto proprio in questa zona nel 1967, di un palato con due molari.

     

    Si trattava di mammiferi di 6-8 tonnellate e alti alla spalla circa 2.50 metri, con dimensioni vicine agli attuali elefanti africani, e dominarono gli ambienti euroasiatici. Il resto fossile, rinvenuto a Sambuca e appartenuto ad una specie di Mastodonte (Anancus arvernensis), è custodito oggi presso il Museo di Geologia e Paleontologia dell'Università di Firenze.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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