BARBERINO VAL D'ELSA – "Questi sono lavoratori che lavorano in fonderia, che hanno uno stipendio che non supera 1.400 euro netti mensili. La direzione aziendale vuole essere più competitiva sul mercato, e per farlo vuole togliere 370 euro mensili a lavoratore. Per i lavoratori e per noi della Fiom di Firenze questo è un ricatto inaccettabile".
A dirlo, mercoledì 20 giugno davanti ai cancelli della Fonderia San Martino nel comune di Barberino Val d'Elsa, alla presenza fra gli altri del sindaco Giacomo Trentanovi, il segretario provinciale Fiom Cgil Daniele Calosi.
"Siamo con i lavoratori in sciopero della Fonderia San Martino – rimarca Calosi – tanto più che viene fatto a delle persone che lavorano in condizioni di salute e sicurezza molto difficili come è il lavoro in una fonderia".
"Basta ricatti sulla povera gente che per vivere deve lavorare – conclude il segretario provinciale Fiom Cgil – Il lavoro è dignità ed emancipazione per ogni essere umano, se non lo è allora si chiama schiavitù".
ISTITUZIONI – Presente anche il sindaco Giacomo Trentanovi
di Redazione
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