SAN DONATO IN POGGIO (TAVARNELLE) – Quella che sembrava un’impresa quasi impossibile si è realizzata.
Grazie alla tenacia di un gruppo di cittadini, riuniti poi in un comitato con l’intenzione di salvare un bene che non è solo della comunità di San Donato in Poggio, ma del mondo intero.
Da domenica 15 luglio la chiesa di Santa Maria della Neve, che i sandonatini più anziani chiamano chiesa "della Compagnia", incastonata nella piazza del borgo, torna come parrocchia al suo popolo.
Una chiesa nata come annesso a un ospedale fondato prima del 1376, e gestito dai frati agostiniani della locale Compagnia di Santa Maria. Dedicata a San Tommaso d’Aquino, si narra che il santo si sarebbe fermato nel borgo.
L'ESTERNO DELLA CHIESA – La piazza di San Donato in Poggio
Il giorno prima di questo grande evento della riapertura, tutto il popolo, credenti e non, si sta dando da fare per gli ultimi ritocchi.
Dopo che i ponteggi dell’impresa Costruzioni Edili Fratelli Checcucci di Sambuca, felice di essersi aggiudicata i restauri della chiesa, sono stati rimossi, abbiamo incontrato il presidente del “Comitato della Compagnia”, Marco Mecacci, che ci ha concesso l’opportunità di vedere in anteprima l’interno della chiesa restaurata.
Possiamo dire che oggi si è realizzato un sogno quasi “impossibile” Marco…: "Sì, tutto questo grazie a chi ha creduto in questo progetto. La chiesa era stata chiusa a causa di problemi di stabilità, c’era da consolidare la volta dell’abside, riparare il tetto dalle infiltrazioni d’acqua. Insomma aveva bisogno di lavori costosi".
"Tanto che l’Istituto Diocesano del Sostentamento del Clero – ricorda – proprietario della chiesa, non era in grado di sostenere le spese necessarie all’intero restauro. S’iniziò così a parlare di una probabile vendita a enti pubblici o privati. Ma non potevamo consentire che tutto ciò avvenisse, cancellare la storia così".
Riavvolge il filo Mecacci: "Ed ecco che il 6 novembre 2015 fu indetta un’assemblea pubblica nei locali della Filarmonica di San Donato, presente anche l’architetto Giulio Mazzetti dell’Istituto Diocesano. Che fu chiaro: per salvare la chiesa c’era bisogno di centomila euro. Ci demmo subito da fare, fu realizzato ufficialmente il Comitato e iniziammo a raccogliere i fondi necessari. Anche il Sostentamento del Clero ci venne incontro partecipando in larga misura, viste le nostre intenzioni".
L'INTERNO – Appena finito di restaurare, pronto per l'inaugurazione di domenica 15 luglio
"Ecco dunque che grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio – prosegue – una campagna di crowdfunding, concerti, cene, abbiamo raggiunto la cifra stabilita. Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti".
Entrare all’interno dopo tanti anni è un’emozione, la chiesa è avvolta da una “calda” luce, si ritrova nella parete sinistra accanto all’altare la Madonna col Bambino tra San Simeone e San Taddeo del 1413, la figura della Madonna sopra l’altare maggiore e sulla destra in una teca un Bambino Gesù di Praga, al quale sono molto affezionati i sandonatini.
In risalto anche un bellissimo tendaggio alla porta principale, frutto di ago e filo delle ricamatrici del posto.
Insomma ci siamo: l’appuntamento è per domenica 15 luglio alle 18, con una Santa Messa e la consegna simbolica della chiave al popolo. Che tornerà a pregare nella sua chiesa.
di Antonio Taddei
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