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sabato 20 Aprile 2024
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    Da Harvard al CMT di Grassina: la reumatologa Irene Miniati si racconta

    "Mi occupo di diagnosi e gestione malattie del connettivo, osteoporosi, terapia conservativa dell'artrosi..."

    GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Da Firenze ad Harvard e… ritorno. Oggi Irene Miniati, 42 anni, è la reumatologa di riferimento al CMT (Centro Medico Toscano) in via di Campigliano, a Grassina.

     

    "Mi sono laureata a Firenze nel 2001 – inizia il suo racconto – Nel 2005 ho conseguito la specializzazione in reumatologia e, quattro anni, dopo il dottorato in Medicina interna. Durante gli anni di dottorato ho frequentato un master di ricerca clinica presso l’università di Harvard, negli Stati Uniti, durante le sessioni estive. Ho appena terminato il master in terapia del dolore presso l’Università di Firenze".

     

    "Attualmente – continua – lavoro come libero professionista presso l’Istituto Fiorentino di cura ed Assistenza (IFCA),situato nell’area limitrofa al Policlinico di Careggi, occupandomi della gestione medica del paziente sottoposto a chirurgia ortopedica ed alla gestione delle sue complicanze".

     

    "Al CMT svolgo attività libero professionale ambulatoriale – spiega ancora la dottoressa Miniati – come specialista in reumatologia e come terapista del dolore. Mi occupo di diagnosi e gestione delle malattie del connettivo, di osteoporosi, terapia conservativa dell’artrosi, con particolare interesse per le infiltrazioni articolari con il supporto dell’ecoguida. Svolgo anche attività come terapista del dolore con particolare interesse per tutte le sindromi dolorose regionali, trattamento delle cefalee, dolore neuropatico e fibromialgia".

     

    Del CMT evidenzia "innanzi tutto la strumentazione fornita al professionista. Un ambulatorio spazioso e ben fornito di tutti i materliali sterili necessari per svolgere l’attività infiltrativa “in sicurezza”, un ecografo di ultima generazione di supporto sia nella diagnostica delle malattie reumatiche e di alcune sindromi dolorose, sia nel migliorare l’accuratezza della terapia infiltrativa".

     

    "Non ultima – conclude – la competenza degli operatori al desk nel saper indirizzare il paziente al professionista adatto alla propria problematica di salute, e la rapidità di accesso ad esami diagnostici che permettono di inquadrare il paziente in breve tempo. In questo modo è possibile iniziare un trattamento adeguato già dalle prime fasi di malattia, contribuendo così alla soddisfazione globale del paziente".

     

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    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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