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venerdì 26 Aprile 2024
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    “Sui vaccini le decisioni del Governo lasciano spazio alla spazzatura scientifica”

    Intervista a Corinna Verniani, mamma di Lia, che balzò alle cronache per la carente copertura vaccinale in classe

    GREVE IN CHIANTI – Di Corinna Verniani e della figlia Lia si parlò molto nel gennaio del 2016, quando arrivò la notizia che la figlia, impossibilitata a vaccinarsi, avrebbe dovuto cambiare classe vista la scarsa copertura garantita dai compagni.

     

    Da allora Corinna si è sempre spesa, anche pubblicamente, per affermare l'importanza della vaccinazione.

     

    Anche in questi ultimi tempi di tensioni, offese sui social, con la decisione del ministero guidato adesso da Giulia Grillo di posticipare ulteriormente la presentazione dei documenti sulla regolarità vaccinale poggiandosi sull'auto certificazione… .

     

    Corinna, ti aspettavi, dopo tutto quello che era accaduto nel nostro Paese (e nel tuo caso specifico), e un provvedimento governativo sull’obbligo vaccinale dell’allora ministro Lorenzin, quello che sta accadendo adesso?

     

    "Purtroppo era nel programma dell'attuale governo e quindi c'era da aspettarsi una qualche modifica, ma francamente non con tale disordinata modalità. Con questo tono propagandistico e con questa becero sproloquio generale, come se le parole pronunciate non determinassero azioni che poi ricadono realmente sulle persone".

     

    Che spiegazione ti sei data?

     

    "Credo che sia una promessa elettorale apparentemente a basso costo. E poi ormai il tema è caldo e contribuisce a mantenere alta l'aggressività tra le persone, a tutto vantaggio di chi costruisce il consenso su questo sentimento".

     

    Quale, secondo te, la sfaccettatura più grave di tutto quello che stiamo vedendo e vivendo sul tema/vaccini?
     

    "Partendo dall'assunto, che ritengo scontato, ma evidentemente non lo è poi abbastanza, ovvero che i vaccini sono essenziali e che si debbano perseguire e raggiungere le coperture che tutti gli esperti ci dicono, si possono imboccare varie direzioni di cui l'obbligo ne rappresenta una soltanto. Quello però che sta accadendo, e che è gravissimo, è che si tenta di depotenziare l'attuale legge, prima ancora di averne potuto osservare i frutti, senza offrire una visione alternativa forte e che ribadisca con nettezza l'assunto di cui sopra. Il procedere ondivago tra circolari, provvedimenti imboscati da parlamentari che evidentemente non si occupano di salute e tutto quello che abbiamo visto, generano confusione nelle persone, aumentano il grado di sfiducia e lasciano infiltrare la spazzatura scientifica che sui vaccini è tanta e ricca, ahimè, di fascino. Ultimo, ma non meno grave, l'isterismo con cui ci si è immediatamente riversati sulla legge Lorenzin, mi dà definitivamente la caratura etica delle istituzioni che non sono in grado di smarcarsi dall'agone politico della campagna elettorale, mettendosi in perenne rincorsa del consenso e del popolo invece di mettersi alla sua guida".

     

    Quanto incidono in tutto questo i social network?

     

    "E' indubbio che i social network influiscano, soprattutto perché il loro sapiente utilizzo è in grado di generare una circolazione delle notizie, di ogni natura, che è difficile interrompere. Ma non bisogna lasciarsi ingannare dal grado di divisione e violenza sui social, anche in tema vaccini dove si assiste a una guerra francamente tristissima, in cui tutti perdono: anche per questo un ministro saggio e con vero interesse sanitario avrebbe almeno fatto calmare le acque e dosato più intelligentemente le parole. Per fortuna la maggioranza delle persone continua in silenzio ad affidarsi alla conoscenza".

     

    Come valuti, in questo senso, l’attività di persone con Roberto Burioni?

     

    "I social, come detto sopra, generano rapida circolazione di notizie, ogni genere, anche corrette e trovo che il segreto stia nell'educare le persone ad utilizzare questi strumenti per coglierne il meglio. In questo senso l'opera del professor Burioni e di molti altri professori, medici e giornalisti che si sono messi in gioco sui social, costituiscono una incredibile possibilità di conoscenza immediata di cose che solo cinque anni fa non avremmo potuto sapere con tale facilità e con il vantaggio del rapporto diretto (e questa è la democraticità che dovremmo valorizzare). In più Burioni, IoVaccino, Riv, LoPalco, Medbunker, Ulrike Schmidtleitner e tanti altri hanno dato il via ad un circolo virtuoso in cui finalmente è potuto emergere un problema che stava crescendo enormemente, in una sorta di sottobosco che non poteva più rimanere nell'ombra. La presenza di tutta questa rete, che anche personalmente mi ha fatto fin da subito sentire di non essere sola coi miei problemi (ci tengo a sottolinearlo) è una conquista che dobbiamo anche ai social ed un patrimonio di conoscenze che va tutelato e supportato".

     

    Cosa ti sentiresti di dire, infine, a un genitore no-Vax?

     

    "A chi continua a non voler vaccinare non credo di poter dire molto, ma mi auguro che la legge funzioni e che i loro figli possano essere protetti da tutti noi, almeno contro le malattie contro cui abbiamo le armi,. perché la paura o il vedere i complotti o anche il credere di sapere, non sono colpe da pagare con la salute. e perché, come ripeto a chiunque, conoscere quanto devastanti possano essere tali malattie, lascia, quando va bene, un segno indelebile nella vita di chiunque. E se si può, meglio evitarlo".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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