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giovedì 28 Marzo 2024
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    Terre inquinate ai Sassi Neri? Sindaco furibondo: “Pronti a far partire le denunce”

    Sia per i gruppi di opposizione che l'Associazione Vivere l'Impruneta. Calamandrei: "Valori naturali del terreno"

    IMPRUNETA – E' una risposta durissima quella che il sindaco di Impruneta, Alessio Calamandrei, dà sul tema del presunto inquinamento da metalli pesanti nell'area dei Sassi Neri-piazza Attilio Bandinelli (in foto sopra).

     

    Dove, lo ricordiamo, sono collocate decine di abitazioni, è previsto il futuro polo scolastico, sono organizzate periodicamente manifestazioni pubbliche.

     

    UN CALAMANDREI… FURIBONDO

     

    Una risposta che ha come bersagli diretti le opposizioni (Cittadini Per, Centrodestra per Impruneta, Obbiettivo Comune, M5S) che hanno presentato una mozione in consiglio comunale; e l'Associazione Vivere l'Impruneta. "Associazione – tiene a sottolineare Calamandrei – che non ha nessun tipo di riconoscimento ufficiale".

     

    "Stanno creando puro allarmismo – dice Calamandrei – tanto che è arrabbiata pure Arpat, che si è presa un po' di tempo per scrivere una risposta".

     

    Poi annuncia che "in primis come sindaco, poi come amministrazione comunale, ho già passato tutta la documentazione dei gruppi di opposizione e dell'associazione all'avvocato, per capire se ci sono gli estremi per una denuncia per procurato allarme e diffamazione. Appena l'avvocato avrà tutto pronto, qualcuno si prepari per la denuncia: sia dall'amministrazione, sia direttamente dal sindaco".

     

    COSA DICE L'ASSOCIAZIONE VIVERE L'IMPRUNETA

     

    "Dalle indagini compiute – scrive l'Associazione Vivere l'Impruneta – risulterebbe un rischio sanitario, correlato alla presenza di cromo totale, nichel e cobalto, per il pericolo derivante dall’inalazione di polveri, dal contatto dermico e dall’ingestione di suolo. Circa l’amianto, nonostante i rilievi nel suolo abbiano evidenziato livelli nettamente superiori a quelli di legge, non risulta essere stato effettuato alcun campionamento dell’aria".

     

    "Lì non c'è inquinamento delle terre – ribatte Calamandrei – quelli sono valori naturali del terreno, per nichel, cromo e amianto (come elemento chimico, non come manufatti). Lo dicono Arpat e Asl".

     

    "Così come la stessa Asl – tiene a rimarcare il primo cittadino – ha già verificato che non c'è differenziazione, anzi c'è ma al ribasso, di malattie come i mesoteliomi. C'è una media, rispetto alla zona e rispetto alla regione, addirittura più bassa".

     

    L'ANALISI DI RISCHIO SULL'AREA: COSA DICE NELLE CONCLUSIONI

     

    "Dalla esecuzione dell’analisi di rischio – – si legge nel documento di analisi specifico redatto sull'area – è risultato un rischio non accettabile relativamente alle concentrazioni rilevate nel suolo superficiale, per il pericolo derivante dai contatti diretti ed in particolare dall’ingestione di suolo, con contributo rilevante e prevalente del contaminante cobalto".
     

    "Al fine di rendere accettabile il rischio sanitario correlato alla presenza dei suddetti metalli presenti  naturalmente nella matrice suolo – si legge ancora – si suggerisce di eliminare il percorso di esposizione correlato ai percorsi diretti ed in particolar modo all’ingestione di suolo. Su tale aspetto occorre rilevare che tale percorso si attiva solamente in corrispondenza di aree “a verde”, in quanto nelle aree che saranno edificate, già la presenza delle fondazioni e delle pavimentazioni degli immobili, di fatto eliminano l’attivazione di tale percorso e più in generale dei contatti diretti (inalazione di polveri, ingestione di suolo, contatto dermico). Per quanto riguarda il rischio legato all’eventuale risalita di vapori, si evidenzia che per la natura dei contaminati tale rischio non sussiste a prescindere".

     

    "Pertanto – prescrive l'analisi di rischio – al fine di eliminare il rischio nelle aree “a verde” occorrerà prevedere la posa in opera di uno strato superficiale di terreno vegetale che svolga una funzione esso stesso di separazione e che possa essere il substrato per il successivo inerbimento in modo da assicurare un ulteriore grado di protezione, anche nei confronti di futuri fenomeni di consumo od erosione del suolo da parte dei fenomeni atmosferici. Tale attività potrà essere ricompresa all’interno della progettazione ed esecuzione delle attività per la realizzazione del nuovo complesso scolastico, adottando le seguenti prescrizioni".

     

    Che vengono elencate punto per punto: "Che lo spessore dello strato superficiale di terreno vegetale sia almeno pari a 30cm; che prima della posa del terreno vegetale sia posato un geotessile TNT (massa aerica almeno 300 gr/mq) con ruolo di separazione e protezione, effettuando delle predisposizioni con approfondimenti localizzati laddove sia previsto l’inserimento di specie vegetali di alto fusto; che si provveda a realizzare un inerbimento del terreno vegetale, in modo da proteggere il pacchetto superficiale da eventi erosivi correlati all’azione degli agenti atmosferici".  

     

    ANCORA ASSOCIAZIONE VS. SINDACO…

     

    "Nella parte di area interessata dalle indagini belliche – scrive ancora l'Associazione Vivere l'Impruneta – sono stati effettuati sbancamenti di terreno con una massiccia dispersione di polveri a ridosso delle abitazioni di via della Pinetina. Il terreno rimosso, anziché essere messo in sicurezza, veniva accumulato in prossimità delle abitazioni. Nonostante tali condizioni, la piazza Bandinelli in località Sassi Neri è stata utilizzata per grandi eventi e manifestazioni quali la Fiera di San Luca, Impruneta Go e il Word of Dinosaurus, durato ben tre mesi".

     

    "Si diffida il sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei – conclude l'associazione nel documento inviato, fra gli altri, anche ad Arpat, Asl, carabinieri Nas –  a compiere gli atti del proprio ufficio, provvedendo a interdire l’accesso all’area del Parco dei Sassi Neri-piazza Bandinelli. In difetto l’associazione scrivente sarà costretta, suo malgrado, a denunciare l’omissione Si invita altresì il sindaco ad adottare gli opportuni provvedimenti per mettere in sicurezza le aree scoperte della località Sassi Neri. Si chiede infine di sapere se la popolazione e gli allestitori delle manifestazioni che si svolgono in piazza Bandinelli sono stati tempestivamente informati e con quali modalità".

     

    "METALLI PESANTI NELLE TERRE? LO SAPPIAMO… DA SECOLI"

     

    "Che i metalli pesanti siano presenti nelle terre di Impruneta lo sappiano da secoli – prosegue il sindaco – Se la terracotta di Impruneta è l'unica a livello nazionale ed europeo ad avere certe caratteristiche, è proprio perché nella nostra terra ci sono questi elementi in quantità più elevata. Che la terra di Impruneta sia ferrosa e con amianto è risaputo da secoli: parliamo di elementi di amianto non friabile".

     

    "La Regione Toscana – ricorda Calamandrei – nel luglio 2017 ha fatto una legge (e stiamo aspettando le norme attuative) dicendo che oltre alla caratterizzazione delle terre va fatta la valutazione dell'amianto".

     

    "Per massima precauzione – spiega ancora – noi eravamo già partiti prima dell'approvazione della legge stessa, in un percorso in quel caso non dovuto, proprio per una visione più rassicurativa. Tanto che era già tutto concluso in data 30 luglio 2018 quando, in Conferenza dei Servizi. Dove, alla presenza di Asl, Arpat e Regione Toscana, si riconoscono tutti i valori come naturali di fondo del terreno".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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