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martedì 19 Marzo 2024
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    Caso-asili nido: le voci dal consiglio comunale straordinario

    Gli interventi dei portavoce dei genitori. Istituita una commissione che si riunirà ogni settimana

    GREVE IN CHIANTI – In seguito alla mozione sottoscritta da quasi 700 cittadini del comune di Greve in Chianti, promossa dai genitori dei bambini degli asili nido “La Coccinella” e “Il Riccio”, si è tenuto, venerdì 7 dicembre, il consiglio comunale straordinario.

    I genitori, insieme ad alcune delle educatrici, si sono dapprima incontrati di fronte al Comune, per poi salire nella sala consiliare del palazzo che, scarsamente, è riuscita ad accogliere le moltissime persone accorse per assistere.

    I tre portavoce del gruppo dei genitori hanno avuto così la possibilità di esprimere, in sede istituzionale, il rammarico e le preoccupazioni per quella che hanno ritenuto una pessima gestione di una tematica molto delicata (il rinnovo della gestione dei due asili nido), strettamente connessa al percorso educativo di bambini di età compresa tra uno e tre anni.

    In particolare per le scarse prospettive di continuitĂ  didattica, che dovrebbe invece essere prioritaria, almeno fino al mese di giugno 2019.

    A tale scopo, in seguito alla consultazione di figure altamente specializzate, hanno fornito al consiglio e a tutti i partecipanti la documentazione, le sentenze e la giurisprudenza dei tribunali amministrativi e del Consiglio di Stato.

    Giacomo Amalfitano: “Una serie di scelte sbagliate”

    “Il Comune – è intervenuto per primo Giacomo Amalfitano, uno dei portavoce – ha fatto una serie di scelte che riteniamo sbagliate, alle quali non solo non ha saputo rimediare, ma che ha anche giustificato con una relazione tecnica che abbiamo dimostrato essere illogica e non pertinente. Le voci che abbiamo raccolto e qua citato dimostrano che il rinnovo dell’appalto era espressamente consentito dal bando e dal contratto di appalto del 2014, e dunque possibile e legittimo, oltre che la strada piĂą giusta da seguire”.

    “Non vogliamo dare una connotazione di polemica politica alla vicenda – ha proseguito – siamo cinquanta famiglie con idee diverse. Se su questi punti, dunque, ci troviamo d’accordo, significa che sono stati fatti errori macroscopici e qualcuno deve assumersene la responsabilitĂ  fino in fondo. Ciò significa innanzitutto trovare una soluzione per garantire la continuitĂ  educativa fino a giugno 2019”.

    Altra tematica toccata dall’animata discussione è stata proprio quella dell’importanza psico-pedagogica di garantire la continuità didattica all’interno del percorso educativo annuale, specialmente per bambini di questa età.

    Secondo i genitori intervenuti, l’attenzione a questo tema è venuta meno da parte del Comune, che ha scelto non solo di aprire una nuova gara quando questa non era l’unica strada percorribile, ma lo ha fatto fuori tempo, interrompendo inevitabilmente la fase di adattamento del bambino e della famiglia ad un nuovo contesto.

    Elisa Maggi: “Si sminuisce l’aspetto pedagogico”

    “Oggi – ha preso la parola Elisa Maggi, altro genitore intervenuto – ci troviamo di fronte ad uno sconvolgimento totale delle “basi sicure” che il Comune dovrebbe garantire in materia di continuitĂ  educativa. La scelta di non indire la gara in periodo estivo, cosa che avrebbe dato tempo alle educatrici di metabolizzare i cambiamenti, ma farlo in pieno anno scolastico, ha sicuramente danneggiato i nostri piccoli, l’atmosfera delle attivitĂ  svolte e il rapporto creato con le educatrici. Come ricreare tutto questo in quindici giorni?”.

    “Sminuire o trascurare l’aspetto pedagogico – ha continuato – significa non avere le giuste conoscenze in materia. Tra l’altro mi sembra doveroso sottolineare che la commissione che si è occupata di assegnare i punteggi sulla qualitĂ  del progetto e del servizio educativi non annoverava neanche un esperto in pedagogia, e questo ci è sembrato sconcertante!”

    La vicinanza alle educatrici della cooperativa Arca, e il riconoscimento della loro professionalitĂ , sono stati piĂą volte espressi da parte dei rappresentanti dei genitori, che si sono rammaricati del peso dato nel bando di gara alle proposte economiche delle cooperative partecipanti.

    Martina Martignoni: “Su cosa graverĂ  il ribasso d’asta?”

    “Su cosa graverĂ  questo ribasso? – ha chiesto Martina Martignoni, terza intervenuta tra i genitori – Sicuramente sugli stipendi delle educatrici e sul servizio: noi vogliamo cooperative che lavorino bene e seriamente. Per di piĂą, la cooperativa a cui avete assegnato i servizi educativi non è del nostro territorio. Chi sarĂ  in classe con i nostri bambini dal 7 gennaio? Ci avete garantito che MediHospes cercherĂ  personale sul territorio, ma quando? Ad oggi non sappiamo ancora niente”.

    A provocare ulteriore turbamento in molti genitori è stata la mancanza di preavviso da parte del Comune che, al momento delle iscrizioni, non ha comunicato la necessità di procedere con la gara poi effettuata.

    Le parole dei tecnici comunali

    Tuttavia, secondo quanto affermato dai tecnici, Roberto Bastianoni e Maria Grazia Fiera, entrambi presenti, la gara non poteva essere anticipata, in quanto il suo svolgimento richiedeva il numero indicativo di iscritti per l’anno in corso, necessario visto il calo degli iscritti negli ultimi anni.

    “Attenendomi al codice degli appalti – ha spiegato Fiera, responsabile ragioneria e servizi educativi del comune di Greve in Chianti – ho effettuato un’ulteriore valutazione, come richiesto dai genitori. La poca chiarezza del contratto di appalto del 2014 mi ha condotta a ritenere lo svolgimento di una nuova gara l’unica alternativa giusta e legale”.

    La costituzione di una commissione consiliare

    A seguire gli interventi dell’assessore ai servizi educativi Maria Grazia Esposito e del sindaco Paolo Sottani. Entrambi hanno ribadito “il corretto procedimento seguito sia in ambito tecnico che politico dal Comune” e come la scelta della gara si sia rivelata “la piĂą consona”.

    Numerosi anche gli interventi dei consiglieri: Sonia Butini, Simone Verniani, Roberto Fossi e Letizia Burgassi, che ha infine proposto ai genitori la costituzione di una commissione consiliare, che possa seguire attentamente la vicenda fino alla fine dell’anno scolastico in corso.

    La proposta è stata approvata all’unanimità e la commissione sarà costituita da cinque consiglieri della maggioranza, quattro dell’opposizione più, se vorranno partecipare, è aperta ai genitori. Si riunirà ogni settimana, rimanendo in carica fino a fine mandato (maggio 2019).

    Con l’obbiettivo però, soprattutto, di valutare possibili soluzioni entro fine anno, ovvero entro la scadenza del bando attuale e l’inizio di quello nuovo, in un percorso teso verso la tanto richiamata continuitĂ  educativa.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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