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sabato 20 Aprile 2024
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    “La seduta straordinaria del consiglio comunale sugli asili nido? Desolante”

    Genitori durissimi: "Dall'amministrazione quadro lacunoso, contraddittorio, illogico e non pertinente"

    GREVE IN CHIANTI – "Nessuno di noi è uscito soddisfatto dalla serata. Alla nostra ricostruzione della vicenda che ha portato all’interruzione della gestione degli asili a metà anno educativo, con il subentro del raggruppamento formato dalla cooperativa Medihospes e l’associazione Virtus Italia, l’amministrazione ha contrapposto per l’ennesima volta un quadro confuso, contraddittorio, lacunoso, illogico e non pertinente. Molte delle domande che abbiamo posto sono rimaste inevase, lasciandoci nell’incertezza più totale rispetto a quello che accadrà dal 7 gennaio in poi".

     

    E' l'impietosa la ricostruzione del consiglio comunale straordinario di venerdì 7 dicembre fatta dai genitori delle bambine e dei bambini iscritti agli asili nido comunali “Il Riccio” e “La Coccinella” di Greve in Chianti.

     

     

    "L’assessore Maria Grazia Esposito – sottolineano – ha ancora una volta scaricato ogni responsabilità sugli uffici e sulla cooperativa uscente, come se il ruolo politico di indirizzo e controllo fosse sottomesso e non dialettico con i tecnici del Comune. Ci continuiamo a chiedere come sia stato possibile che un’interpretazione così restrittiva e in netta controtendenza con l’orientamento generalizzato di altre amministrazioni (un solo Comune su circa 90 non ha scelto il rinnovo) non sia stata oggetto di un’analisi approfondita e documentata anche da parte dell’assessore e del sindaco, che avrebbero potuto ricondurre i tecnici, anche in nome della tutela dell’interesse pubblico – peraltro richiamata nel contratto come elemento di valutazione di un eventuale rinnovo dell’appalto – sulla strada corretta semplicemente richiamando le sentenze, la giurisprudenza e i documenti ufficiali dell’Autorità Anticorruzione, che sulla possibilità del rinnovo espresso sono chiarissimi".

     

    "Mai – chiariscono – abbiamo chiesto ingerenze o pressioni del livello politico sul livello amministrativo. Neanche ci sfiora l’idea. Ma quando si fanno scelte sulla pelle dei bambini e delle famiglie, è dovere di un’amministrazione acquisire tutte le informazioni utili a fare la scelta giusta e legalmente percorribile. Confrontarsi e far prevalere la soluzione legittima e più giusta".

     

    "Un amministratore pubblico – rilanciano – che sia un sindaco o un assessore, dovrebbe avere innanzitutto la capacità di mettersi nei panni dei propri cittadini e trovare le soluzioni più adeguate e rispettose delle loro legittime aspettative, oltre che della legge. È francamente disarmante trovarsi davanti ad amministratori che non solo delegano le scelte ai tecnici, ma che non trovano neanche una parola per esprimere solidarietà e vicinanza a 50 bambini e 50 famiglie che si trovano, loro malgrado e da un giorno all’altro, ad affrontare una situazione che si sarebbe potuta evitare, nella piena legalità. Amministratori che sembrano preoccupati solo di difendere la propria reputazione, concentrati su loro stessi invece che sul trovare una soluzione al problema che hanno creato".

     

    "La responsabile del procedimento – continuano i genitori – ha, nel frattempo, cambiato versione sulle ragioni del mancato rinnovo. Non essendo più sostenibile la linea espressa nella relazione presentataci il 21 novembre scorso, adesso la giustificazione fa riferimento ad una presunta mancanza di comunicazione adeguata al bando 2014. Poiché, come forse si è capito, siamo cittadini precisi e poiché prendiamo in seria considerazione le cose che ci vengono riferite, abbiamo verificato".

     

    "Il bando 2014 – ricostruiscono – è stato pubblicato sul sito dell’Autorità di Vigilanza, sul portale SITAT-SA della Regione Toscana, sul sito web del Comune e sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. S142 del 26 luglio 2014 (qui). Dove sarebbe la mancanza di comunicazione? Qualcuno è in grado di spiegarcelo? È possibile continuare a cercare giustificazioni inconsistenti ad una scelta sbagliata? Il sindaco ha prospettato, come possibili soluzioni, due strade sulle quali l’amministrazione non ha alcuna voce in capitolo. Da una parte un ricorso di uno dei soggetti che hanno perso la gara. Dall’altra un accordo tra la cooperativa vincitrice e quella attualmente in servizio. Con l’amministrazione che sta lì, inerte, ad aspettare che qualcun altro rimedi ai propri errori. No comment".

     

    "Con riferimento alle conclusioni della seduta – dicono ancora – con l’approvazione all’unanimità dell’istituzione di una commissione consiliare permanente che segua settimanalmente l’andamento della vicenda, proposta dalla consigliera Letizia Burgassi, la accogliamo con favore. A condizione che non diventi l’ennesimo pretesto per dire “abbiamo fatto quello che potevamo”. No, l’amministrazione non ha fatto, finora, niente di quello che poteva fare. Forse peggio di così non poteva fare".

     

    "Seguiremo i lavori della commissione – concludono – continueremo ad incalzare il Comune perché una soluzione venga presto individuata e percorsa. Mancano solo tre settimane alla fine dell’anno, e in mezzo ci sono anche le festività natalizie. È necessario trovare una soluzione concreta per garantire la continuità educativa fino a giugno 2019. E noi siamo stanchi di impiegare il nostro tempo a cercare soluzioni e a verificare le scelte errate dell’amministrazione. Non è questo il nostro ruolo, non è il nostro lavoro. Ci sarebbero tante altre considerazioni da fare in merito alla desolante seduta di venerdì sera. Ci fermiamo qui, alla sostanza, tralasciando commenti sulla forma e sullo stile".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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