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venerdì 19 Aprile 2024
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    Classe 1959, chi sono gli scolari della foto? Chi era l’insegnante?

    Un salto nel passato, i ricordi della vita delle scuole di Castellina, 60 anni fa

    CASTELLINA IN CHIANTI – Classe 1959, chi sono quei bimbi che andavano a scuola a Castellina in Chianti? Come era la loro realtà, rispetto a quella in cui siamo abituati a vivere oggi?

     

    Marcello Bonechi, Gabriella Bruni, Tiziana Cicali, Massimo Guarducci e Giovanna Lusini, nati nel 1959, ci hanno riportato alla memoria la loro infanzia e la vita a scuola.

    “Una cosa bella della scuola che ancora mi è rimasta impressa – racconta Massimo Guarducci, – è che le maestre arrivavano la mattina a scuola con un noleggiatore che andava a prenderle direttamente a casa. Mi ricordo che arrivavano con una Fiat 2004 guidata da Gino. La scena era molto buffa perché la signora Panci che era un po’ rotondetta, la signora Montigiani, alta e magra ed infine c'era la signorina Fineschi bassa e minuta. Sembravano il lungo, il corto e il pacioccone".

     

    Continua Guarducci: "Prima le maestre non guidavano ed erano per te, come la seconda mamma. Ogni tanto davano un po’ di scappellotti e se raccontavi l’episodio a casa, ne buscavi anche lì. Noi ragazzi del 1959, eravamo la prima generazione del boom economico, una generazione di transizione: i nostri genitori avevano già tutti la macchina".

     

    "Prima le elementari erano dove oggi c’è l’asilo e l’asilo nido. Le medie invece erano situate dove oggi c’è la 'Casa dei Progetti'. Siamo stati una delle prime classi ad inaugurare la nuova scuola in Via Martiri di Montemaggio, dove si trova anche attualmente. Mi ricordo bene che alle medie avevamo una professoressa davvero molto brava e progressista: Gemma Mariottini la quale aveva un approccio all’insegnamento meno manzoniano e più anglosassone".

     

    Proseguono i ricordi: "Delle scuole medie ho un piacevolissimo ricordo; sembrava di essere in un campus americano. Erano bellissime. Mi ricordo che c’era una stanza con la televisione, dove si guardavano tutti gli eventi straordinari. Una volta ci portarono a vedere la seconda Missione Apollo. Andammo anche in gita a Roma a vedere lo zoo. Mi è rimasto in mente che mia madre, per pranzo mi dette il coniglio fritto e il riso bianco perché si mantenevano bene, anche freddi".

     

    "Uno dei traumi più grandi che ricordo della scuola, è quando si passò dal lapis alla penna stilografica. Così dalla sera alla mattina. Oltre ad inzozzare tutto con l’inchiostro, non potevi cancellare ciò che avevi scritto. Non ci dormii quasi per tre notti di fila. A scuola ero il classico tipo 'si applica ma potrebbe fare di più'".

     

    “L’asilo era proprio dove oggi c’è la Casa di Riposo di 'Virginia Borgheri' – ricorda Tiziana Cicali – ed era gestito dalle suore. C’era Suor Rosina che ci faceva un minestrone buonissimo e suor Luigia che ci insegnava le preghiere e le storie. Ho la ricordanza di una stanza grandissima con un cavallo a dondolo. Di giochi non ce ne erano tantissimi, ma alcune volte, Suor Luigia ci faceva giocare con due bambole di porcellana. Una mi piaceva tantissimo, mentre l’altra per niente. Si mangiava tutti insieme nel refettorio. Mi ricordo di questa parole R-E-F-E-T-T-O-R-I-O che non mi riusciva nemmeno pronunciare da quanto era lunga. Il secondo ce lo portavamo da casa. La mamma, ogni mattina ci dava un fagottino per il pranzo. Ricordo una volta che suor Rosina ci grattò un formaggio arancione nella zuppa. Era squisita e ne ricordo ancora il sapore".

     

    La memoria di Tiziana torna alle scuole elementari: "Alle elementari la Signorina Olga Fineschi, la maestra, era molto severa, ma grazie a lei, l’ortografia e la grammatica si sapevano bene. Mi ricordo che fin dalle elementari, fino a tutte le superiori sono sempre stata di banco insieme a Carolina Cuomo. A me piaceva moltissimo andare a scuola. Pensa che alle medie avevamo un professore di matematica, il Signor Leoncini che per noi era come un padre”.

    Racconta invece Giovanna Lusini: “Le elementari? Terribili, a causa della Maestra Olga Fineschi, Non andavo volentieri a scuola; ho passato 5 anni di inferno. Le medie già meglio, ma oramai il rapporto con la didattica era stato già incrinato profondamente. Una ferita mai risarcita completamente”.

    “Io sono arrivata in 4 elementare – ricorda Gabriella Bruni – Prima andavo a scuola a Siena. Ero una bambina molto timida per fare amicizia. Non trovai molta differenza tra Siena e Castellina.”

    Anche Marcello Bonechi, arrivò alle scuole di Castellina, solamente alle medie. “Le elementari le ho fatte a Castagnoli, ci racconta. Eravamo tutti insieme, grandi e piccoli. Mi ricordo che avevamo una stufa a carbone e sopra, per profumare l’aria, ci mettevamo le bucce di arance e mandarini della colazione. Quando pioveva, si portava sempre un paio di scarpe di ricambio per non sporcare il pavimento. Le medie? Sono state un cambiamento importante soprattutto perché non conoscevo nessuno. A Castellina, con la mia famiglia, ci andavamo veramente poco: giusto per le feste o per comprare qualcosa o per andare dal dottore".

     

    "Noi persone di campagna, si faceva una vita a parte – conclude Bonechi – a Gagliole, dove abitavo, passava il fornaio a portarci il pane e anche un omino con un furgoncino che ci portava la verdura. Da più grande, ogni tanto, rimanevo a Castellina dalla zia del mio babbo che abitava in piazza. A scuola, ci portava e ci riprendeva (con molta molta calma) Gigi Mariani che guidava la Fiat 850. Ogni tanto per la salita, ci toccava scendere e spingere, perché eravamo troppi passeggeri. Alle medie, ricordo che quelli che frequentavano la terza media erano già uomini, mentre noi di prima, solamente bambini. Perciò, si verificavano alcuni episodi di bullismo e una volta litigai con Stefano Pianigiani. A fare i compiti di matematica, mi aiutava la mia zia Giovanna”.

    di Jessica Nardi

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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