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giovedì 18 Aprile 2024
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    Fiori e piante simboli di Resurrezione. Ritorna l’antica tradizione delle Vecce pasquali

    Lo spettacolo floreale, simbolo di pace e rinascita, nelle chiese della Misericordia e del Suffragio fino a Pasquetta

    SAN CASCIANO – A San Casciano la Pasqua diventa, come da tradizione, un tableau di fiori e profumi che sboccia insieme all’antica tradizione religiosa del Sepolcro delle Vecce.

     

    Lo spettacolo floreale che simboleggia il passaggio dalla morte alla rinascita di Gesù Fino ha preso vita ieri sera e rimarrà aperto fino a lunedì 22 aprile nelle chiese del Suffragio e della Misericordia (nella foto in alto).

     

    Protagonisti i colori e le forme delle ricche composizioni floreali costituite da vecce e grano misti a fiori e piante di stagione quali gardenie, calle, margherite, begonie, ortensie azalee, gerani.

     

    Il Sepolcro delle Vecce è una tradizione tipica di San Casciano che gli abitanti non hanno mai abbandonato, un lavoro e uno spettacolo visivo di grande impatto, frutto di una passione radicata che ogni anno torna ad esprimersi grazie all’impegno instancabile di Paolo Bacci e di tutti coloro che collaborano con lui.

     

    Nella chiesa di Santa Maria sul Prato (la Misericordia) allestimento curato dai Fratelli della Confraternita; nella chiesa di Santa Maria del Gesù (Suffragio) dai Fratelli della Compagnia del Suffragio.

     

    SEPOLCRI – Quello nella chiesa del Suffragio

     

    La tradizione sancascianese vuole che la veccia venga seminata un mese prima, corrispondente alla terza domenica di Quaresima, e tenuta nelle cantine il cui ambiente umido favorisce la nascita di quelle che poi si tramutano in parrucche bianche utilizzate per la commemorazione a scopo ornamentale ma anche simbolico-religioso. I fili bianchi rappresentano, infatti, la morte del Cristo e ad essi si contrappone il grano che diversamente indica la rinascita.

     

    La veccia, in origine conosciuto come fiore povero, è una pianta erbacea delle leguminose con foglie pennate terminate da un cirro e fiori ascellari, destinata all’alimentazione del bestiame, che in assenza di ossigeno e clorofilla germoglia piccoli e finissimi fili bianchi.

     

    Nella chiesa di Santa Maria sul Prato viene allestita una grande croce di grano con vecce di contorno; nella chiesa di Santa Maria del Gesù avviene il contrario: in primo piano la croce realizzata con le vecce e il grano che, misto alle piante e ai fiori, fa da sfondo.

     

    In entrambe le chiese, oltre alla grande fiorita vengono esposti Gesù Nazareno e Madonna Addolorata, mentre sull’altare trovano spazio i segni della passione: tunica, gallo, dadi, colonna e flagellazione, guanto del tradimento, scala della deposizione.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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