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giovedì 25 Aprile 2024
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    Furto alla Giuliano Mazzuoli di Sambuca: lettera a cuore aperto del titolare

    Ripercorre, passo dopo passo, quello che ha trovato: "Una volta entrato ho visto solo detriti e orrore"

    SAMBUCA (BARBERINO TAVARNELLE) –  Nella notte fra sabato 11 e domenica 12 maggio la Giuliano Mazzuoli, azienda artigiana di Sambuca, ha subito un furto consistente.

     

    Sono stati rubati orologi in oro e acciaio artigianali prodotti dall'azienda, meccanismi di orologi e penne in oro. 

     

     

    Un furto le cui modalità hanno colpito duramente l'azienda. Il cui fondatore, Giuliano Mazzuoli, ha scritto questa lettera aperta.

     

    Il 12 maggio per 96 anni, è stato il compleanno di mia madre.

     

    Il 12 maggio del 2019 è stato un violento attacco alle mie cose ed al mio brand. Era domenica scorsa intorno alle 10 e per ragioni personali mi sono recato alla sede della mia azienda, ho notato che stranamente c'era un portone aperto.

     

    Dentro sembrava tutto a posto, ma una sorta di asta per terra lunga 3-4 metri, costruita con stecche di plastica collegate tra loro con del nastro adesivo, ha attirato la mia attenzione senza capire chi l'avesse fatta e a cosa potesse servire.

     

    Non ero lontano dalla porta di accesso alla cassaforte, che era chiusa, ma il sistema di allarme era spento. Mi sono insospettito.

     

    Ho proseguito e sono andato verso un'altra stanza, di cui pochi conoscono l'esistenza. Era aperta e all'interno la luce era accesa: da dentro veniva un particolare e forte odore, come qualcosa di bruciato.

     

    Una volta entrato, ho visto uno scenario di guerra. Non c’era più ombra di olologi, ma solo detriti e orrore.

     

    Ho dato l'allarme alla famiglia ed alle forze dell'ordine. Poi, a 72 anni, ho avuto voglia di piangere.

     

    E quasi l'ho fatto chiamando e parlando con un amico, quasi un fratello maggiore che conosce bene il mondo dell'orologeria il quale mi ha incitato a reagire.

     

    Perché la brutta cosa accaduta è comunque la dimostrazione del valore e dell'interesse che c'è intorno ai miei orologi.

     

    Non credevo che il Manometro destasse l'attenzione di malviventi così determinati a portarseli via.

     

    Quella strana asta di 4 metri è stata usata per neutralizzare e poi distruggere il sistema di allarme. Ce l'ho ancora negli occhi.

     

    Quell’odore dovuto ai dischi del flessibile trovati per terra che si bruciavano consumandosi, tagliando le pareti della solida cassaforte. Ce l'ho sempre nel naso, è ancora presente nella stanza.

     

    Sono state divulgate immagini relative all'accaduto: mi spiace, perché dalla mia azienda non sono mai partite immagini dell'orrore. Ma soltanto immagini di bellezza.

     

    Chiudo con un consiglio, che faccio tutti coloro che sono interessati ad un "Giuliano Mazzuoli". Ovvero a ignorare offerte provenienti da annunci o persone non autorizzate.

     

    Giuliano Mazzuoli

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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