SAN CASCIANO – I rintocchi della campana della chiesa dell’Immacolata Concezione alla Ginestra Fiorentina, frazione di Lastra a Signa, annunciano il triste evento: il parroco don Fabrizio Poli ha lasciato la vita terrena per la casa del Padre nella notte di martedì 25 giugno.
Una brutta malattia lo aveva colpito appena tre mesi fa, aveva iniziato la terapia e il suo desiderio era di ritornare a riprendere l’attività della parrocchia prima possibile, ma così non è stato.
E' stato però mantenuto il suo desiderio, essere esposto nella sua chiesa alla Ginestra. E sono stati davvero in tanti, nel pomeriggio di mercoledì 26 giugno, a portare un ultimo saluto a don Fabrizio.
Non solo i parrocchiani, ma tante persone arrivate da San Casciano, dove era nato 69 anni fa e dove vivono il fratello Marcello e altri parenti; da Chiesanuova dove era stato per circa quindici ann; e da Grassina, che aveva lasciato circa quattro anni fa per arrivare alla Ginestra.
Don Fabrizio aveva scoperto la vocazione dopo essere diventato ragioniere, all’età di 20 anni. Finiti gli anni del Seminario ebbe un incarico in Curia a Firenze, che gli consentiva di seguire la madre ammalata.
Poi gli fu affidata la chiesa a Chiesanuova dove ben presto si fece ben volere da tutti; tanto che al momento che fu destinato ad andare a Grassina, gli abitanti di Chiesanuova fecero di tutto affinché non lasciasse la parrocchia, ma non ci fu nulla da fare.
Anche a Grassina ha lasciato un bellissimo ricordo. Infine l’arrivo alla Ginestra, con l’incarico di seguire anche le anime dei residenti delle località di Carcheri e l’Anselmo.
Una parrocchia insomma con tante responsabilità, ma anche con molte iniziative, come il circolo, il teatro, dove don Fabrizio era riuscito a fare breccia nei giovani.
E purtroppo sono tante le cose rimaste sospese, che sicuramente non andranno perse: perché queste erano nella volontà di don Fabrizio Poli, che sicuramente saranno portate avanti in suo onore.
Le esequie saranno celebrate nella chiesa dell’Immacolata Concezione alla Ginestra giovedì 27 giugno alle 10.
di Antonio Taddei
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