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venerdì 19 Aprile 2024
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    “Codice di avviamento postale unico: non andava detto prima delle elezioni!”

    Progetto Futuro: "Situazione surreale portata alla luce da una nostra interrogazione in consiglio comunale"

    BARBERINO TAVARNELLE – "Grazie alla nostra interrogazione scopriamo che Poste Italiane ha inviato una comunicazione ufficiale al Commissario Prefettizio poco tempo prima delle elezioni del 26 maggio scorso, confermando che il nuovo Cap unico del Comune di Barberino Tavarnelle è il 50028. Con nostro grande stupore e perplessità abbiamo potuto visionare una mail nella quale il Commissario stesso dava disposizione agli uffici di non diffondere questa informazione alla popolazione fino a dopo le elezioni!".

     

    Attacca su tutta la linea il gruppo consiliare di opposizione Progetto Futuro. Su un tema, quello del codice di avviamento postale del nuovo Comune unico, che nei mesi scorsi ha creato polemiche e malumori.

     

    "Lasciamo a voi – proseguono da Progetto Futuro – la valutazione di questo tipo di scelta. Non vogliamo neanche pensare che sia stata “suggerita” per paura di perdere consensi alle imminenti elezioni. Rispondendo alla nostra interrogazione il sindaco ha affermato che è la legge Delrio che prevede che i Comuni che si fondono mantengano i vecchi Cap”. 

     

    L'interrogazione, prosegue Progetto Futuro, è stata presentata "per cercare di fare finalmente chiarezza sulla questione del Cap del nuovo comune di Barberino Tavarnelle, di fronte al silenzio assordante tenuto in questi mesi dall’amministrazione comunale".

     

    "Come certamente tutti ricordano – proseguono – prima del referendum era stato dato per certo che ognuno dei due ex Comuni avrebbe mantenuto il proprio CAP (50021 per Barberino e 50028 per Tavarnelle). Questo era stato anche affermato nell’opuscolo informativo inviato dai due Comuni a tutte le famiglie a spese dei cittadini (11.000 euro). In realtà, quasi subito si è capito che il nuovo Cap sarebbe stato il 50028 per tutti".

     

    "Lo hanno capito i professionisti che hanno a che fare con sistemi telematici di invio di atti – rilanciano – i commercialisti, i geometri e qualunque cittadino che è andato a consultare il sito di Poste Italiane. Davanti alle numerose richieste di chiarimento, l’amministrazione ha fatto finta di niente".

     

    Poi tornano sulla legge Delrio: "A parte il fatto che se questo fosse vero vorremmo capire cosa hanno fatto il Commissario prima ed il sindaco dopo per richiamare Poste Italiane al rispetto della legge. Ma la verità (come per i famosi contributi) è che quanto affermato dal sindaco non è del tutto vero: infatti il comma 129 dell’art. 1 della legge 7 aprile 2014, n. 56 (c.d. legge Delrio) recita: “Nel nuovo comune istituito mediante fusione possono essere conservati distinti codici di avviamento postale dei comuni preesistenti”. Il verbo “possono” vuol dire che Poste Italiane non aveva e non ha nessun obbligo".

     

    "Spettava caso mai ai due sindaci – dicono ancora da Progetto Futuro – Baroncelli e Trentanovi, subito dopo il referendum. E poi nella loro veste di “consiglieri” del Commissario fare tutte le azioni possibili per spingere Poste a mantenere i due Cap. Evidentemente non lo hanno fatto o, più probabilmente, non lo hanno voluto fare perché sapevano benissimo che Poste Italiane non avrebbe mai mantenuto due Cap distinti in due territori così piccoli e hanno preferito non dire la verità ai cittadini, mettendoli ancora una volta davanti al fatto compiuto semplicemente per paura di perdere consensi".

     

    "E infatti – concludono – a tutt’oggi non c’è alcuna comunicazione ufficiale da parte del sindaco in merito alla questione Cap. Progetto Futuro denuncia e condanna questo modo di fare politica tutto orientato e guidato dalla ricerca spasmodica del consenso in cui si dicono mezze verità. Come diceva Abramo Lincoln: “Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre”".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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