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giovedì 25 Aprile 2024
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    Tiziano, Elena, e la falconeria che diventa arte e una filosofia di vita

    Siamo andati al Bargino a trovare questa coppia che addestra uccelli rapaci. Uno spettacolo della natura

    BARGINO (SAN CASCIANO) – A chi non è capitato, durante il Carnevale Medievale o le feste delle contrade, di assistere allo spettacolo di un falconiere mentre libera nell’aria un barbagianni o un gufo? E di rimanere con il naso all’insĂą ad ammirare questi straordinari uccelli rapaci?

    Abbiamo intervistato Tiziano Tasselli ed Elena Stanciu, entrambi falconieri, presenti in molti eventi svoltisi nel nostro capoluogo, per farci raccontare come nasce questa loro passione per l’arte della falconeria.

    “Io sono fiorentino di origine – ci racconta Tiziano – e quando ero istruttore di equitazione, diversi anni fa, conobbi un falconiere, Giuseppe Bagordo che è stato il mio mentore, che mi fece nascere il pallino per la falconeria”.

    “Da allora – continua Tiziano – ho fatto di questa passione, uno stile di vita. All’inizio addestravo dei rapaci a mezzo servizio, nel senso che la sera li lasciavo nel luogo dell’addestramento, poi ho fatto parte di un gruppo di falconieri di Poggibonsi e finalmente una decina di anni, tornando qui in campagna al Bargino, ho realizzato il mio sogno di avere uccelli miei, che addestro per la caccia o gli spettacoli insieme alla mia compagna Elena”.

    Otto sono i rapaci che compongono la squadra di Tiziano ed Elena, che conosciamo nel giardino della loro casa.

    Sono Lorena la poiana dalla cosa rossa, la Ladyhawke del famoso film; Ciro il barbagianni, Figara la poiana ferrugginosa, Lulu la poiana di Harris, Ulisse il gufo del Bengala, Jago e Tarris due poiane messicane e Cody l’aquila delle steppe.

    “Io – ci spiega Elena – che per amore del falconiere ho imparato la falconeria, devo dire che non ho trovato difficoltĂ  ad amare questi uccelli e ad imparare a capirli, a nutrirli, a farmi guidare da loro. E ho creato nel tempo un forte legame di fiducia, alla base di un buon rapporto tra l’uomo e l’animale”.

    Questi uccelli che madre natura ha dotato di strumenti di precisione straordinari come la vista, la forma delle zampe, la forma delle ali per fendere l’aria e, soprattutto l’udito, si godono il meritato riposo nelle loro gabbie, dopo la lunga stagione estiva che li ha visti volteggiare in molti spettacoli.

    Quando sarà il tempo, spiccheranno il volo dalla vigna sottostante la casa e torneranno liberi a volare sui cieli del Bargino, perché dovranno alimentarsi da soli, come natura ha stabilito; infatti questi uccelli, come ci spiegano Tiziano ed Elena, volano solo per cacciare la preda.

    “La falconeria – ci spiega Tiziano – nacque in origine come strumento per procacciarsi il cibo e il rapace faceva da guida al cacciatore per scovare la preda da mangiare”.

    “Diventata poi un’arte vera e propria – continua Tiziano – dall’Asia si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo, soprattutto nei paesi arabi, fino al nord Europa e il famoso imperatore Gengis Khan andava a caccia con il suo falcone in groppa ad un elefante”.

    Lo stesso Alessandro Magno era un falconiere e soprattutto lo fu l’imperatore Federico II di Svevia che scrisse un manuale proprio sull’arte della falconeria, che rappresenta ancora oggi la Bibbia del falconiere: “De Arte venandi cum avibus” (l’Arte di cacciare con gli uccelli ).

    Tiziano ed Elena che partecipano ogni anno a Scandicci, nel giorno di San Zanobi, alla famosa festa medievale nel castello dell’Acciaiolo e alla Sfilata dei Magi a Firenze nel giorno dell’Epifania; sono ormai esperti falconieri ma vorrebbero poter trasferire le regole e le emozioni di questa nobile arte ai giovani, anche attraverso lezioni nelle scuole.

    “Ci piacerebbe – concludono Tiziano ed Elena – avvicinare i ragazzi al mondo della falconeria, che è fatta di storia, di geografia, di zoologia ma anche di disciplina.”

    Soprattutto uno stile di vita, un rispetto per la natura, tanto da essere stata definita dall’U.N.E.S.C.O. “Patrimonio Immateriale dell’Umanità”.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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