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venerdì 19 Aprile 2024
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    Un laboratorio davvero speciale quello condotto e organizzato dall’associazione ARIA: le immagini

    BARBERINO VAL D'ELSA-MONTESPERTOLI – Al Centro della Cultura della Vite e del Vino di Montespertoli, in occasione della presentazione del Parco Agrario e Rievocazione Storica della battitura del grano, il Comune, l’associazione Pacciamama e quella dei Grani Antichi, hanno promosso un workshop per la realizzazione di un forno in terra cruda e paglia con il riuso di antiche barrique donate dall’azienda agricola "I Balzini" di Barberino Val d’Elsa.

     

    La coordinazione del laboratorio è stata a cura dell’architetto Sarah Gracci, di Mondo di Paglia e presidente dell’associazione di autocostruzione ARIA familiare.

     

    Il ritorno ad antiche manualità, conoscenze tecniche e il costruire tramite una comunità con l’uso di materiali presi dal luogo (argilla, paglia, sabbia e rami di salcio) sono alcuni dei punti che in questi workshop di autocostruzione si possono vivere.

     

    Riappropriarsi del tempo di fare con le proprie mani usando tecnologie semplici e facilmente acquisibili e veder crescere da un’opera comune un manufatto utile ai primissimi bisogni, per cuocere del pane, magari di grano locale e lievitato naturalmente.

     

    Grazie all’impegno dell’assessore alla partecipazione ed alla presidenza della Regione Toscana, Vittorio Bugli, i tecnici dell’associazione di volontariato ARIA familiare stanno portando avanti un processo che renda concretamente possibile la pratica di cantieri di autorecupero ed autocostruzione per mezzo di una rete di solidarietà e diffusione di tecniche che permettano di vivere in luoghi sani ed energeticamente efficienti.

     

    Tramite il processo che porta alla realizzazione dell'edificio, si è artefici e presenti. Adattando il luogo alle proprie esigenze e diventando partecipi in progettazione, in esecuzione, ma soprattutto nel viverlo e quindi nella manutenzione, ottiene risparmio sulla manodopera, e permette di sostituire la scarsità delle risorse monetarie con la disponibilità ad impiegare il proprio tempo.

     

    Tramite un riappropriarsi di capacità e competenze tecniche diffuse, viene ricucita quella distanza creata dal modello moderno di abitare: tra maestranze e soggetto che recepisce passivamente un prodotto di uso e consumo.

     

    Tramite il processo si realizzano non solo nuovi muri ma anche nuovi rapporti sia con i familiari coinvolti che con i volontari che partecipano.

     

    La qualità, la velocità e la riuscita del lavoro saranno il risultato non di un singolo, ma della capacità del gruppo di autocostruttori di creare un ambiente, un clima collaborativo e sereno durante l'esecuzione delle opere.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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