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giovedì 25 Aprile 2024
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    Prosegue il “tour” da parte di Obiettivo Comune: “Sindaco, meno inaugurazioni e più attenzione”

    BARBERINO VAL D'ELSA – Terza tappa del tour della lista civica Obiettivo Comune sui punti critici del rischio idrogeologico in territorio barberinese.

     

    "Questa volta – dicono – abbiamo concentrato la nostra attenzione sul vecchio ponte sul torrente Bozzone lungo la strada che dalla via Cassia porta alla zona industriale di Valcanoro e a Sant'Appiano". 

     

    "Esattamente un anno fa – ricordano – la piena del torrente Bozzone fece crollare la sua spalletta di valle e lesionò quella di monte. Inoltre, l'effetto "diga" causato dalla sua stretta sezione di passaggio e dai detriti che vi si accumularono, causò l'esondazione del torrente a monte e bloccò la strada".

     

    "Come si vede dalle foto – evidenziano – nel tratto a monte del ponte vi sono tronchi posti di traverso che si fermerebbero di sicuro contro la stretta arcata del ponte; e a valle il corso del torrente è attraversato da un cavo che costituirebbe un altro facile appiglio per rami e detriti (oltre naturalmente a danneggiare il servizio di cui fa parte il cavo in questione)". 

     

    "Nel programma elettorale di Obiettivo Comune – tengono a sottolineare – vi era il rifacimento e l'ampliamento di questo ponte e del tratto di strada fino all'innesto con la Cassia. Si tratta di un intervento promesso dalle precedenti amministrazioni da più di 10 anni e anche per ora non vi è traccia di progetti in merito". 

     

    "Rifare un ponte – ammettono – è certamente un'opera che richiede tempo, tanto che noi avevamo in mente anche dei lavori più limitati di messa in sicurezza da fare subito. Purtroppo fino ad oggi l'amministrazione di Barberino non ha ritenuto nemmeno di portare un camion di ghiaia nell'enorme pozzanghera dove si fermano le auto provenienti da Sant'Appiano per scambiarsi con quelle in arrivo da valle".

     

    "Per non parlare – rincarano – della segnaletica e della scarsa visibilità  soprattutto nelle ore notturne quando, specie in inverno, sul ponte vi è il maggiore traffico di coloro che vanno e tornano dal lavoro".  

     

    "Abbiamo anche constatato – dicono ancora – che esiste ancora lo scarico di una fognatura nera immediatamente a valle del ponte quando la zona è servita da tempo dal collettore fognario".  

     

    "Speriamo che il sindaco – concludono con ironia – rinunci a qualche taglio del nastro e trovi il tempo di occuparsi anche di questa zona sud sempre più dimenticata".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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