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martedì 23 Aprile 2024
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    Il presidente: “Gestione negativa, abbiamo ripreso in mano la situazione per rilanciarla in proprio”

    IMPRUNETA – Per tutti gli imprunetini è stato impossibile non notare, da qualche settimana a questa parte, i locali della casa del popolo di Impruneta chiusi, in particolare il bar.

     

    I giorni passavano, ma le luci rimanevano spente, le porte chiuse, le finestre oscurate. Abbiamo incontrato Andrea Giovannini, presidente della casa del popolo, per farci spiegare le motivazioni che hanno portato a chiudere, sebbene provvisoriamente, uno dei luoghi di aggregazione più storici del paese.

     

    La risposta è stata semplice: il bar infatti subirà un cambiamento di gestione. Gestione che, in questi anni “dal 2009, è stata negativa a 360 gradi” ci dice il presidente della casa del popolo.

     

    “Per questo – ricorda – il consiglio è arrivato alla scelta radicale del cambio di gestione”. Cambio di gestione non obbligato, dal momento che “il contratto dura nove anni, valido cioè fino al 2018. Ma noi siamo riusciti a malapena ad arrivare a 5 anni” commenta Giovannini.

     

    “Abbiamo così deciso di acquisire i locali noi come casa del popolo, con l’idea di rilanciarli – riprende – L’obiettivo è quello di trovare ragazzi giovani, volenterosi,che sappiano adattarsi e abbiano delle capacità in materia".

     

    "Saranno poi loro, tra sei mesi, un anno, o quando sarà, ad avere la gestione eventualmente, ma per adesso rimane in mano nostra” ci spiega riferendoci le scelte del consiglio direttivo tenutosi la settimana precedente.

     

    Giovani ragazzi in cerca di lavoro, dice Giovannini, che per un certo periodo di tempo saranno affiancati dai volontari.

     

    Per ora le richieste, dopo che la voce si è diffusa, sono state molte, come ci confida: “Oltre a ragazzi in cerca di lavoro siamo stati contattati anche da proprietari di più bar e ristoranti fiorentini, ma abbiamo deciso diversamente questa volta dopo la passata esperienza”.

     

    L’idea dunque è di far nascere i nuovi gestori dall’interno  e “questa è stata la grande scelta politica di fondo del consiglio” asserisce.

     

    Prosegue dicendoci di voler “rendere alla casa del popolo un nuovo volto, un nuovo spirito, che era andato troppo giù negli ultimi tempi” soprattutto perché “avendo concepito il bar al servizio del ristorante, non hanno dato autonomia sociale al bar.”

     

    La riapertura è prevista prima delle feste natalizie, per adesso ci sono dei lavori di imbiancatura e ripulitura, perché “una nuova gestione deve essere accompagnata da una nuova immagine” conclude il presidente.

    di Costanza Masini

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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