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giovedì 25 Aprile 2024
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    Messi in atto da donne Rom, in particolare all’Antella: indagini accurate su accattonaggio e delinquenza

    GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Ha destato indignazione la denuncia di due persone di etnia Rom, una donna e suo nipote minorenne, da parte dei carabinieri di Grassina per micacce e tentativo di estorsione nel parcheggio (quello libero) davanti all'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (clicca qui per leggere l'articolo).

     

    Sia per le modalità che, soprattutto, per il luogo: davanti a un ospedale infatti l'accattonaggio e, in questo caso, le minacce, assumono sempre connotati più odiosi che altrove.

     

    Ma anche prima di tale episodio, già da alcuni mesi, i carabinieri della Stazione grassinese, guidata dal maresciallo Antonio Bonafede, avevano allestito, nel territorio di Grassina e Antella, servizi di prevenzione e repressione del fenomeno dell’accattonaggio.

     

    Che per  le millenarie tradizioni culturali dei popoli di etnia Rom risulta essere un vero e proprio sistema di vita attraverso l’utilizzo di minori.

     

    Le indagini dei militari hanno portato a delineare una situazione non certo nuova: alcuni di questi nomadi si trasferiscono in Italia dove, oltre a ricevere forme assistenziali di qualsiasi genere garantite da enti preposti (alloggi popolari, sussidi vari), non disdegnano di dedicarsi ad “attività” da cui trarre illeciti e facili profitti sfruttando i minori. Che sono una vera propria fonte di guadagno.

     

    Infatti, molti  adulti nomadi, costituiscono vere e proprie organizzazioni criminali aventi compiti di istruire e collocare i minori sul territorio in luoghi proficui (ospedali, chiese, mercati, cimiteri, supermercati) dove devono avvicinare quante più persone, appartenenti alle  cosiddette “fasce deboli”, in particolare gli anziani, per approfittare sia della loro debolezza dovuta all’età che al oro stato momentaneo di debolezza psicologica.

     

    Iin particolare davanti a ospedali, chiese e cimiteri,. dove si sente quasi come un dovere sociale o un sollievo elargire qualcosa alle persone che manifestano una difficoltà.

     

    Ma approfittando dell’accattonaggio, secondo le indagini condotte dai carabinieri di Grassina, questi soggetti mettono in essere anche altre attività propedeutiche poi alla commissione di ben più gravi reati.

     

    Studiano il territorio e riescono a localizzare luoghi dove possono essere commessi furti in abitazioni, in ditta o furti su auto.

     

    Inoltre individuano soggetti anziani nei confronti dei quali si prodigano in “falsi aiuti” per poi truffarli o derubarli.

     

    Addirittura in alcuni casi, in non poche occasioni, agli anziani uomini si avvicinano giovani donne che mettono in essere apparenti e falsi atti di libidine a seguito dei quali l’anziano si vede costretto a elargire loro somme di denaro.

     

    I carabinieri di Grassina sono già intervenuti in alcuni casi di anziani che stavano per essere circuiti nel territorio di Antella, dove solitamente vi è la presenza maggiore di questi soggetti.

     

    Qui, nel recente passato, hanno arrestato un soggetto di etnia Rom, responsabile di violenza sessuale in stato di ubriachezza. E stanno effettuando una vera opera di sensibilizzazione della cittadinanza, con particolare riferimento agli anziani, invitandoli a non farsi circuire da queste persone.

     

    E, nel caso vengano avvicinati, a chiedere l’immediato intervento delle forze di polizia.   

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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