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venerdì 19 Aprile 2024
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    “Qui l’eccellenza, ma dopo le promesse tutto si è dissolto… nel nulla. Anche la manutenzione”

    PONTE A NICCHERI (BAGNO A RIPOLI) – Lamentano una preoccupante mancanza di investimenti nella maternità dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri: "Una divisione – dicono Claudia Tosi e Andrea Calò (in foto), Rsu Cobas dell'Asl 10 – che continua ad essere un  punto di riferimento e di attrazione  della qualità dell’assistenza per le donne nella provincia fiorentina".

     

    Evidenziano "le politiche di accentramento da parte della direzione Generale sul versante neonatale di Torregalli, penalizzando così l’Osma". 

     

    Definiscono "incomprensibile il progressivo disimpegno della direzione generale ad avviare l’atteso processo di riqualificazione/ammodernamento del reparto, sala parto e ambulatori, al pari degli altri punti nascita fiorentini, una volta risolta in parte la vertenza dell’altro anno per contrastare la precarizzazione assistenziale dell’evento nascita, che indusse  l’azienda a ridurre la presenza del personale ostetrico di notte nel periodo estivo da cinque a quattro unità". 

     

    "All’Osma – ricordano Calò e Tosi – le ostetriche sono impegnate non solo a  seguire in autonomia le gravidanze e i parti fisiologici, a supportare in coopresenza il ginecologo gli accessi diretti di ricovero e pronto soccorso ma offrono un gold standard".

     

    "Nell’assistenza – spiegano – all’allattamento al seno (con 99% di successi alla dimissione come descritto dal report dell’Istituto Sant'Anna di Pisa),  nell’assistenza alle interruzioni  volontarie di gravidanza dopo i 90 giorni e nel supporto della relativa elaborazione del lutto (cosa che ha richiesto una adeguata formazione del personale). Un servizio di cui usufruiscono coppie provenienti da altre regioni (Lazio, Umbria, Campania e Calabria)".

     

    E ancora, "nell’assistenza al parto spontaneo dopo pregresso taglio cesareo, una modalità molto complessa, impegnativa e richiesta dalle donne. Parliamo anche dell’ambulatorio della riabilitazione del pavimento pelvico nel puerperio, unico nel suo genere, e fiore all’occhiello perché gestito interamente dall’ostetriche (che si sono autofinanziate la specializzazione)".

     

    Quello di Ponte a Niccheri, dicono ancora i sindacalisti Cobas, "è l’unico presidio ospedaliero dell’area vasta fiorentina, insieme a quello di Borgo San Lorenzo, ad essere accreditato come “Ospedale  amico del bambino”, acronimo BFH, riconoscimento Unicef, troppo poco pubblicizzato dall’Azienda e conosciuto dall’utenza".  

     

    I numeri: "L’ostetricia ha 27 posti letto, per puerpere e gravide altrettanti posti letto per neonati, più un imprevedibile afflusso di interventi di pronto soccorso. Quindi è un punto nascita attivo, storicamente affermato, che da sempre pratica la personalizzazione dell’assistenza con le esigenze della donna/coppia/famiglia". 

     

    "Inaccettabile – accusano – è che dopo la vertenza settembrina dell’anno scorso tra noi e la direzione aziendale, dove sembrava che in due giorni a Ponte a Niccheri ai allestisse un nuovo centro nascita fisiologica “Magnolia”  (simile alla "Margherita" di Careggi) con tanto di risorse economiche, di personale e progetti faraonici tutto sia scomparso nel nulla". 

     

    "Quello che ci sembra grave -rincarano – è che insieme al mega progetto del centro nascita fisiologico è sparito qualsiasi programma di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’area materno infantile e qualsiasi intervento a basso costo. Mentre 30 anni fa la maternità dell’Osma era una struttura d’avanguardia per il comfort alberghiero, oggi è inaccettabile che in una stanza soggiornino tre donne senza alcun servizio igienico sanitario in camera". 

     

    "Ad oggi – suggeriscono – basterebbe rimuovere la paratia di vetro dei box nelle stanze degenza , per creare uno spazio più ampio e ristrutturare i bagni esistenti. In questo contesto sarebbe opportuno una nuova intonacatura e tinteggiatura complessiva degli ambienti, adeguando letti e ausili alle esigenze attuali delle donne. La mancata attivazione del progetto "Magnolia" fa venire meno il necessario adeguamento della sala parto". 

     

    Le ostetriche si sono riunite in assemblea e, dicono i Cobas, "lanciano  un invito all’azienda. Si proceda  senza più alcun indugio ai necessari investimenti per poter mantenere la maternità di Ponte a Niccheri come una struttura all’avanguardia, accogliente, confortevole, dignitosa come è sempre stata evitando così migrazioni verso altri punti nascita che hanno invece ricevuto innovazioni, stanziamenti cospicui, manutenzioni costanti".  

     

    "Questo – concludono – non lo chiedono solo le ostetriche ma la popolazione stessa che continua ad accedere e preferire l’impegno del personale dell’Osma. Come Cobas chiediamo alla direzione generale un incontro urgente per fare lo stato dell’arte su quali sono le reali intenzioni in campo di innovazione, ristrutturazione , qualificazione e adeguamento dei servizi della maternità dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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