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giovedì 25 Aprile 2024
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    Una serata speciale per la chiusura della stagione al “circolino”. Fra padre Balducci e una bella grigliata

    BARBERINO VAL D'ELSA – Circolo Semifonte. Al bancone il sindaco di Barberino Giacomo Trentanovi ordina una birra chiara. Nell’altra stanza c’è chi improvvisa un ballo sulle note di Bob Marley.

     

    Chiacchiere, risate e una ricca “braciata” gli ingredienti che hanno condito una serata davvero speciale, all’insegna dell’integrazione tra i giovani e le autorità. In uno spazio di aggregazione che nasce proprio come ritrovo culturale.

     

    Insomma neanche la pioggia ha potuto rovinare l’atmosfera con cui, sabato 23 maggio, si è conclusa questa fantastica stagione invernale del Circolo Semifonte che, per la gioia di tutti i ragazzi della zona, riaprirà i battenti ad ottobre.

     

    Occasione di confronto tra adolescenti e adulti, si è rivelato interessante e costruttivo il dibattito che, a seguire la cena, ha riguardato un tema strettamente connesso alla realtà del circolino: avere vent’anni oggi.

     

    Moderatore il sindaco Giacomo Trentanovi, dà subito la parola al direttore di Testimonianze Severino Saccardi che proprio sull’avere vent’anni oggi ha pubblicato un numero della sua rivista.

     

    “Fondata 57 anni fa da un gruppo di giovani riunito intorno a padre Ernesto Balducci – inizia – Testimonianze ha assunto sin da subito una connotazione laica: alcuni temi, il dialogo tra le culture e le religioni, i diritti umani, le questioni internazionali, i rapporti tra nord e sud del mondo”.

     

    “Avere vent’anni oggi, il numero di cui ci troviamo a parlare in questa sede – spiega Severino Saccardi – rimanda ad una dimensione complessa. La gioventù è certamente un dato anagrafico, ma non solo: molti gli esempi, tra cui quello di Margherita Hack, di anziani giovani di spirito”.

     

    “Essere giovani non è mai stato facile – dice ancora – L’adolescente vive il peso delle aspettative e dei conformismi. E oltretutto oggi si trova a fronteggiare problemi come il lavoro e il dialogo con le altre generazioni. Però quelle nuove godono di una peculiare ricchezza: sono europee”.

     

    Una testimonianza diretta dei giovani di oggi arriva dai rappresentanti dell’associazione culturale TO.T.EM., che ha organizzato molto delle serate invernali al circolo: Alessia Naldini, Federico Bacci e Gemma Galgani.

     

    “Cresciuti sin da bambini nella musica – iniziano i ragazzi – abbiamo coltivato nel tempo questa forte passione. E qualche anno fa, svanite le nostre ambizioni di diventare musicisti, ci è venuta l’idea di far conoscere le realtà musicali emergenti”.

     

    “Partiti con Rockin’ Tava – raccontano – abbiamo avuto l’opportunità di realizzare il nostro sogno: allestire un festival. Così abbiamo sentito l’esigenza di costituire un’associazione culturale, con l’obiettivo di organizzare eventi musicali”.

     

    “Enorme – dicono ancora – la soddisfazione derivata dall’evento realizzato l’anno scorso alla Rocca di Staggia Senese, dove abbiamo registrato un’affluenza di circa mille persone”.

     

    “In quest’anno di lavoro – interviene Giulia Casamonti, assessore dell’Unione Comunale del Chianti Fiorentino con delega alle politiche giovanili – ho conosciuto tanti giovani, tra cui coloro che gestiscono il Circolo Semifonte”.

     

    “E ho potuto toccare con mano come – aggiunge – in un luogo di questo tipo, si impari a fare delle scelte di gruppo, a dividersi i compiti, a prendersi delle responsabilità, a relazionarsi con una comunità e a misurarsi con il divertimento”.

     

    “Credo quindi – conclude Giulia Casamonti – che il compito di noi amministratori sia sostenere posti come il Circolo, oltretutto perché prevengono dipendenze, ignoranza, pregiudizi e disinteresse alla cosa pubblica”. 

     

    Riporta infine la propria esperienza il “padrone di casa”, Damiano Masini: ex presidente, è stato uno di quelli che hanno fondato il Circolo.

     

    “Insieme ad altri ragazzi della zona – ricorda con orgoglio  Masini – ho vissuto un’esperienza davvero originale: nel 1992, l’amministrazione comunale ci propose un’autogestione organizzata del Circolo, fino ad allora pressoché inutilizzato”.

     

    “Nonostante le difficoltà iniziali – ammette – l’idea di un locale in cui potersi ritrovare e confrontare ci allettava. A vent’anni si sente la necessità di parlare dei problemi personali con i coetanei”.

     

    “Così il Circolo è diventato quello che mi piace definire un "rifugio per le idee" – conclude Damiano Masini – Un rifugio infatti è un luogo in cui ti senti protetto, stai bene e ti puoi liberamente esprimere”.

    di Noemi Bartalesi

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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