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giovedì 25 Aprile 2024
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    BioDue: la Borsa spinge l’azienda della Sambuca verso risultati eccezionali

    Presentata la prima semestrale dopo la quotazione a piazza Affari: numeri lusinghieri e progetti in cantiere

    SAMBUCA (TAVARNELLE) – Si può davvero dire che la quotazione in Borsa, datata 20 maggio 2015, sta facendo sentire il suo influsso positivo per quello che è il futuro di una delle aziende più importanti di tutto il Chianti fiorentino.

     

    La BioDue di Sambuca infatti, che si occupa di sviluppo, produzione e commercializzazione di cosmetici, integratori alimentari e dispositivi medici, ha presentato la relazione sull'andamento dei primi sei mesi del 2015: unna semestrale con numeri eccezionali, accanto a piedi ben saldi per terra. E a idee molto chiare su quel che si vuol fare.

     

    "Anche perché – tiene a specificare il presidente Vanni Benedetti – siamo sul mercato dal 1986. Per noi la quotazione in Borsa ha rappresentato un di più, non una necessità. Un qualcosa che abbiamo fatto con entusiasmo, guardando soprattutto al futuro".

     

    Parliamo di un'azienda fondamentale nel nostro territorio, con 150 dipendenti (il 70% sono donne) e altri 90 che lavorano come agenti sul territorio.

     

    A spiegare i numeri del successo ci ha pensato Marco Ulivagnoli, amministratore e direttore finanziario: presentando una situazione patrimoniale al 30 giugno 2015 "particolarmente solida, con un totale degli impieghi di 17 milioni di euro, coperti per 12,8 milioni di euro dai mezzi propri e per 4,2 milioni di euro da debiti finanziari netti". 

     

    "Il patrimonio netto quindi – ha spiegato Ulivagnoli – oltre a garantire la copertura integrale degli immobilizzi, pari a 9,5 milioni di euro, finanzia anche una parte significativa del capitale circolante netto, pari a 8,4 milioni di euro (30.06.2014: 7,8 milioni euro, +7,2%) peraltro tipicamente più elevato a fine giugno per effetti di stagionalità".  

     

    "Il capitale circolante netto – ha detto ancora – si è assestato a 8,4 milioni di euro (7,8 milioni euro al 30 giugno 2014, +7,2%) quale conseguenza, sul lato degli impieghi, di una crescita a 16,1 milioni di euro (13,9 milioni di euro, +15,7%), dovuta sia all’aumento del fatturato degli ultimi mesi di periodo, sia ai maggiori volumi di magazzino (fatturati poi nei mesi successivi) e, sul lato delle fonti, dell’aumento delle passività correnti a 7,7 milioni di euro, rispetto ai 6,1 milioni di euro del 30 giugno 2014 (+26,4%)".

     

    Insomma i numeri sorridono e sembrano lontanissimi i giorni in cui l'incendio del vicino colorificio aveva danneggiato locali e morale: "L'unico momento – tiene a dire ancora Vanni Benedetti – di arresto in quella che fin dall'inizio della nostra storia è sempre stata una crescita costante".

     

    Una crescita che si basa su due filoni: quello del rapporto con le case farmaceutiche e quello dei prodotti propri, con i tre marchi di riferimento Pharcos, Selerbe e Biofta, seguiti nella commercializzazione direttamente dal vice presidente, Ruffo Benedetti.

     

    "BioDue – ha detto il presidente Benedetti – opera in questo parallelo, tra produzione e commercializzazione di prodotti in marchio proprio (40%) e produzione di marchi terzi (60%). Negli anni il fatturato dell'azienda è cresciuto costantemente, anche se i dati di questa semestrale evidenziano un incremento davvero importante del 10% dei ricavi sull'anno scorso".

     

    "Siamo andati alla quotazione in Borsa – prosegue ancora – per ragioni di visibilità e per managerializzare l'azienda. Con questo intendiamo investire su nuove tecnologie farmaceutiche e sulle produzioni sterili per sostenere lo sviluppo di Biofta. Per la prima volta quest'anno parteciperemo anche a una fiera, il CPHI di Madrid, a dimostrazione di come la nostra intenzione sia quella di fare un passo dopo l'altro".

     

    "La nostra è una sorta di "sartoria"- ha concluso Benedetti – in cui stabiliamo rapporti molto stretti con i nostri clienti e, allo stesso tempo, lavoriamo in proprio sui nostri prodotti. Che partono spesso dal km zero, ad esempio da erbe del nostro territorio. Noi lavoriamo ogni giorno con l'obiettivo di fare meglio: e la quotazione in Borsa servirà soprattutto a questo, a far sviluppare sempre più il nostro "polo sambuchino". Su questo abbiamo puntato e su questo continueremo a puntare".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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