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sabato 20 Aprile 2024
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    Incontro al Podere Paglieri con Tommaso Nuti e Michelangelo Angeloni: la sfida è la convivenza

    MONTESPERTOLI – In un ambiente davvero speciale, su una collina nella campagna del Chianti, lunedì 18 agosto presso il Podere Paglieri (da generazioni di proprietà della famiglia Pellizzari), dopo una favolosa cena cucinata da Tina, si è parlato di un tema che interessa da vicino molte persone in questo periodo. La presenza del lupo sulle colline chiantigiane.

     

    Relatori il fotografo naturalista sancascianese Tommaso Nuti, e Michelangelo Angeloni (in foto) consigliere Canislupus Italia, associazione di promozione sociale che affronta temi naturalistici. Argomento della serata: “ll lupo, i rapaci e gli altri…”.

     

    Nuti ha iniziato con la proiezione di straordinarie immagini fotografiche immortalate da lui nei boschi della zona (e non solo), fino nel giardino della sua abitazione, riprendendo tante specie di volatili sconosciuti ai più.

     

    Per poi passare a immagini di scoiattoli, daini, caprioli, istrici, tassi, volpi. E, infine, i lupi. Argomento sentito tra i tanti presenti, vuoi anche per i fatti avvenuti nelle settimane e nei mesi scorsi.

     

    Parliamo in particolare dei lupi che hanno attaccato il gregge dell’allevatore sancascianese Giovannino Nieddu, in località Santa Cristina in Salivolpe.

     

    La loro presenza nel Chianti ha radici "lontane": arrivano infatti da luoghi storici come il Parco Nazionale d’Abruzzo, i Monti Sibillini, le Foreste Casentinesi e alcune aree della Maremma. Attratti dalla massiccia presenza di ungulati nelle nostre zone, di cui si nutrono.

     

    Nuti ha mostrato anche alcuni filmati di lupi da lui ripresi con una videocamera con illuminatori a infrarossi. Impressionate anche la cattura di un grosso daino da parte di un lupo, proposta dalle riprese effettuate nell’aprile 2014 da Duccio Berzi, ricercatore considerato uno dei più autorevoli esperti italiani in materia.

     

    Tra le persone presenti anche il più diretto interessato all’argomento, Giovannino Nieddu, provato dalle incursioni nella sua azienda dai lupi.

     

    "Sono stremato – ci ha detto dopo avere seguito la serata – quando la mattina mi alzo alle 4.30 per andare ad accudire al gregge ho paura di imbattermi di nuovo nelle scene che ormai mi sono rimaste impresse, di trovare pecore uccise e sbranate".

     

    "Adesso – prosegue – sembrerebbe che dopo gli episodi avvenuti in Maremma (greggi sterminati) la Regione si sia mossa nei confronti degli allevatori mettendo a disposizione degli incentivi affinché possiamo tutelarci disponendo sul terreno delle recinzioni elettrificate, così come dovrò cercare di sapere se ci sono degli stanziamenti anche per costruire dei capannoni per ospitare il gregge la notte. Altrimenti conviene smettere".

     

    Un ulteriore consiglio a Giovannino è stato dato da Tommaso e Michelangelo, ovvero inserire nel gregge alcuni cani da guardiania. Anche se per riuscire a far convivere un cane in mezzo alle pecore, questo va preso da piccolo.

     

    Quindi… prima di un anno non potrà essere in grado di proteggere il gregge. Ma in questo caso, purtroppo, l’emergenza è in corso. Con la possibilità che i lupi tornino anche stanotte stessa a cibarsi di nuove pecore.

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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