TAVARNELLE – Parla in qualità di vicepresidente del circolo Mcl di Tavarnelle, uno dei cuori pulsanti della socialità tavarnellina: quindi le parole di Paolo Conti, su un tema come quello della probabile apertura di una sala scommesse in paese, vanno lette con particolare attenzione.
La sua è una posizione non banale, che tira in ballo anche l'amministrazione comunale tavarnellina. Partendo però da alcune premesse "al fine – sottolinea Conti – di evitare fraintesi e strumentalizzazioni".
"Personalmente – tiene a ricordare – all’interno del circolo Mcl mi sono adoperato che il consiglio decidesse di togliere una slot machine dagli ambienti. Il punto è stato approvato all’unanimità e senza discussioni".
Per quanto riguarda l'apertura della sala scommesse, Conti si dicd "preoccupato per questa iniziativa, che ricordo essere pienamente supportato dallo Stato italiano. Il Decreto Bersani che liberalizza il gioco “regolato” e non d’azzardo poiché il gioco d’azzardo è ancora proibito".
Poi viene alla questione specifica: "Mi sembra vergognoso attaccare il proprietario dell’immobile che viene dato in affitto. Se la società che gestisce le scommesse vuol andare avanti non farà altro che trovare un altro fondo".
"A questo punto – domanda – tutti i proprietari dei fondi dovrebbero dire di no solo per una scelta morale? Ma chi paga loro l’Imu che la nostra amministrazione richiede? E le altre gabelle?".
"La nostra amministrazione – dice Conti – potrebbe andare incontro a questo contribuente con sconti o qualche altro sistema di sgravi fino a quando non troverà per il fondo una nuova collocazione".
"Allora – incalza – potremmo vedere il reale impegno del Comune che va oltre ai 4 righi scritti per consuetudine".
"Altre proposte che disincentivano all’affitto di un fondo per l’attività delle scommesse – conclude Conti – possono essere proposte e valutate, ma non è giusto sparare sul proprietario del fondo lasciando indenni gli altri attori di questa non bella scena".
di Matteo Pucci
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